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Nel 2010 45,5 milioni di ettolitri di vino. Ecco i dati definitivi di Assoenologi

9 Novembre 2010 Elena Erlicher
La produzione di vino 2010 si conferma quasi identica all’annata precedente con quantitativi attesi di 45,5 milioni di ettolitri di vino (erano 45,8 nel 2009) e una qualità complessivamente buona, con punte ottime, ma non eccellenti. Questi sono i dati definitivi sull’ultima vendemmia diffusi da Assoenologi, l’Associazione enologi enotecnici italiani. La produzione del 2010 si presenta molto eterogenea sia qualitativamente sia quantitativamente. L’andamento climatico di settembre, ad esempio, non ha portato quei miglioramenti quantitativi e qualitativi che ci si attendeva. «Non si è avuto quell’exploit di belle giornate e di scarse precipitazioni che si auspicava», spiega il direttore generale Giuseppe Martelli. A fine agosto il Paese registrava, al Nord e al Sud, incrementi medi di produzione tra il +5 e il +10%, mentre al Centro e nelle grandi isole si riscontrava una diminuzione che andava dal -5 al -20%. In due mesi lo scenario è cambiato, soprattutto al Nord, dove il Trentino-Alto Adige diminuisce del -10%, il Veneto dalle attese di un +5% passa agli stessi livelli del 2009 e il Friuli Venezia Giulia dal previsto +5% si attesta invece a -5%. Al Sud, la Puglia aumenta dall’atteso +5 al +20%, per contro la Sicilia passa da -20 a -30%. A fronte di una media quinquennale (2005-09) di 46,9 milioni di ettolitri e di una decennale (2000-09) di 48,3 milioni di ettolitri, gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da una diminuzione in quantità dovuta non soltanto ai fattori climatici di cui si è parlato sopra, ma anche alle estirpazioni volontarie e con premio comunitario, nonché alla pratica della vendemmia verde prevista dalla nuova Ocm-vino, che consiste nel rendere improduttivo il terreno per almeno un anno. Queste misure, attuate soprattutto nel Sud Italia, hanno tolto dalla produzione migliaia di ettari di vigneto. Spostandoci al Nord, il Veneto si conferma per il quarto anno consecutivo la regione italiana più produttiva con 8,2 milioni di ettolitri di vino, stessa quantità del 2009, con un aumento del Prosecco, fresco di Docg, bilanciato da una riduzione del Merlot. Questa regione insieme a Emilia Romagna, Puglia e Sicilia producono quasi il 60% di tutto il vino italiano. Sul fronte dei mercati, quello interno continua a calare, anche a causa della diminuzione del consumo pro-capite, che negli ultimi 40 anni ha subito una contrazione addirittura del -70% attestandosi oggi sui 43 litri annui per persona. Da qui l’importanza di guardare sempre di più all’estero dove il vino italiano piace e tiene bene sugli scaffali. Già oggi oltre il 30% della nostra produzione viene esportata e ci si attende per il 2015 di arrivare a superare il 40%. E le premesse ci sono tutte, infatti, i  primi sette mesi dell’anno hanno fatto registrare un incremento delle vendite all’estero del nostro vino del +6,9% a valore e del +4% a volume rispetto allo stesso periodo del 2009. Di seguito riportiamo l’andamento vendemmiale regione per regione. Piemonte: 3.140.000 ettolitri, +10% e qualità più che buona. Lombardia: 1.410.000 ettolitri, +10% e buona qualità. Trentino-Alto Adige: 1.130.000 ettolitri, -10% e qualità tra il medio e l’ottimo. Veneto: 8.180.000 ettolitri, stessa quantità e buona qualità. Friuli Venezia Giulia:1.070.000 ettolitri,  -5% Emilia Romagna: 6.610.000 ettolitri, -5% e buona qualità. Toscana: 2.500.000 ettolitri, -10% e buona qualità con punte di ottimo. Marche: 820.000 ettolitri, +5% Lazio: 1.610.000 ettolitri, +5% e buona qualità. Abruzzo: 3.050.000 ettolitri, +15% e buona qualità con punte di eccellenza. Campania: 1.920.000 ettolitri, +5% e buona qualità. Puglia: 7.110.000 ettolitri, +20% e ottima qualità. Sicilia: 4.330.000 ettolitri, -30% e buona qualità con punte di ottimo. Sardegna: 470.000 ettolitri, -15% e qualità tra il buono e l’ottimo. Valle d’Aosta, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata e Calabria: 2.150.000 ettolitri, +10%. Sul prossimo numero di Civiltà del bere una descrizione dettagliata della produzione con alcune considerazioni sull'annata regione per regione.

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