Il mondo del vino è in lutto: è morto Livio Felluga. Il patriarca dell'enologia friulana ha lasciato la famiglia e la sua storica azienda a 102 anni compiuti (il 1 settembre), nella notte fra il 21 e 22 dicembre. L'hanno comunicato dopo i funerali, celebrati in forma strettamente privata, la moglie Bruna, i figli Aldo, Elda, Filippo, Maurizio e il fratello Marco. Oggi ricordiamo un uomo che incarna la storia, le tradizioni e i valori dell'Italia vitivinicola, che ha rappresentato fino all'ultimo una figura vitale per la realtà produttiva di famiglia.
Livio Felluga: una storia di famiglia
L'azienda vinicola Livio Felluga è celebre per la qualità dei suoi bianchi. La storia della Cantina che reca il suo nome comincia cinque generazioni fa sull’Isola d’Istria, dove la famiglia Felluga produceva Refosco e Malvasia, e prosegue sulle colline dell’entroterra friulano: 155 ettari fra Collio e Colli Orientali del Friuli. Terre che Livio stesso scelse di acquistare oltre cinquant’anni fa, valorizzate con amore e rispetto nel corso del tempo.
Il centenario nel 2014
Nel 2014 i figli di Livio hanno dedicato un vino al suo centenario: un'etichetta in edizione limitata, chiamata appunto "100". Per celebrare questa importante occasione è nato anche il progetto artistico del Vigne Museum, inaugurato il 20 settembre 2014 sulle colline dell’Abbazia di Rosazzo, dove l’azienda oggi gestisce gli antichi vigneti tanto cari a Livio. Si tratta di un'opera d’arte commissionata dalla famiglia all’architetto e artista franco-ungherese Yona Friedman e a Jean-Baptiste Decavèle. Una grande Iconostasi, costituita da elementi modulari a forma di cerchio, che si andrà a integrare nel paesaggio circostante perché col tempo sarà ricoperta dalle viti che sono state piantate ai suoi piedi.