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Montelvini, nasce il Prosecco Doc Treviso Rosé

2 Luglio 2021 Civiltà del bere
Montelvini, nasce il Prosecco Doc Treviso Rosé

La famiglia Serena, proprietaria del marchio che produce vini da ormai 140 anni, ha deciso di mettersi alla prova con la nuova tipologia Prosecco Rosé. Il risultato è una bollicina accattivante, dal colore rosa tenue, in piacevole equilibrio tra freschezza e struttura, che va ad arricchire la Collezione Serenitatis.

Ha appena debuttato, ma di lui si è già parlato moltissimo e c’è da scommettere che si continuerà a farlo ancora a lungo. Parliamo del Prosecco in versione rosé, novità assoluta nell’universo delle bollicine italiane più bevute al mondo. Si tratta di uno spumante millesimato a base di Glera con un saldo di Pinot nero, che viene prodotto con Metodo Charmat e si fregia del riconoscimento della Doc.

Anche Montelvini intraprende l’avventura in rosa

Tra le aziende che si sono lanciate nella nuova entusiasmante avventura del Prosecco Rosé non poteva mancare Montelvini, una delle realtà vitivinicole più dinamiche della zona con sede a Venegazzù (Treviso). Da ormai 140 anni la famiglia Serena è impegnata nella produzione di vini e bollicine di alta gamma e ha contribuito a scrivere il passato e il presente enologico delle aree Doc di Treviso e della Docg Asolo Montello. La sfida del futuro si tinge di rosa, intercettando la straordinaria ascesa del rosé, un fenomeno mondiale che interessa tanto i vini fermi quanto gli sparkling. 

Equilibrio e delicatezza

Il Prosecco Doc Treviso Rosé di Montelvini fa parte della collezione Serenitatis, un nome che rimanda alla piacevolezza e al delicato equilibrio aromatico, ma anche al cognome della famiglia proprietaria del gruppo. «La nostra cuvée nasce dai vigneti maggiormente vocati per la spumantizzazione ed è frutto dell’unione tra Glera, 85%, e Pinot nero, 15%», spiega Alberto Serena, che guida il marchio con la sorella Sarah e il padre Armando. «Selezioniamo con cura i grappoli di Glera, che vengono sottoposti a pigiatura soffice, illimpidimento del mosto e successiva fermentazione. Quanto al Pinot nero, le uve migliori sono raccolte con un certo anticipo per contenere il grado alcolico e la presenza dei tannini. La macerazione dura pochi giorni per far sì che dalle bucce venga estratta una quantità limitata di colore e solo le componenti aromatiche varietali più delicate e tipiche». Segue l’assemblaggio e la presa di spuma in autoclave con una sosta sui lieviti di 70 giorni, al termine della quale il Prosecco Rosé viene filtrato e messo in bottiglia. 

Il Prosecco Rosé nel calice

Il risultato è uno spumante Brut di colore rosa tenue, dal perlage finissimo e persistente. Al naso come in bocca tutto è grazia e piacevolezza. I profumi ricordano i fiori di glicine e la frutta a pasta bianca, unitamente a sentori di piccoli frutti rossi, quali ciliegia e ribes. Il sorso è cremoso, sapido, armonico: in perfetto equilibrio tra la freschezza apportata dalla Glera e la leggiadra struttura che conferisce il Pinot nero. Versatile e gastronomico, il Prosecco Doc Treviso Rosé di Montelvini è un ottimo aperitivo, ma anche perfetto compagno di crudi e primi di pesce e, perché no, di formaggi più o meno stagionati.

MONTELVINI
via Cal Trevigiana 51 
Venegazzù, Volpago del Montello (Treviso)
0423.87.77
montelvini@montelvini.it
www.montelvini.it
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Realizzato in collaborazione con Montelvini.

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2021. Acquista

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