Difficile debuttare con un nuovo taglio bordolese della Costa toscana. A meno che... non abbia un nome che sa di virtù e di rivincita come Montecristo, una storia di lavoro e di successo alle spalle e personalità in bottiglia.L’ultimo vino di Bulichella s’ispira in realtà più all’isola che al Conte del romanzo di Dumas. Isola dell’arcipelago toscano che si vede dal Montepeloso. Siamo a Suvereto, appena sotto il confine che separa la maremma livornese da quella grossetana, in un anfiteatro naturale sabbioso in basso e rinomato per i migliori carciofi della regione, ma dai nobili suoli calcarei in collina. Si tratta del Montepeloso, un gioiello di terroir testimoniato dalle vigne dell’azienda omonima Montepeloso, di Tua Rita (Redigaffi e Giusto di Notri) e della Bulichella appunto.