Secondo volume "semidivite" dedicato a Michele Chiarlo, produttore a Calamandrana (Asti). Si intitola "Michele racconta" ed è stato presentato al Gotha del giornalismo enogastronomico a Milano, nella Biblioteca di via Senato. E' l'epopea delle 50 vendemmie di Michele Chiarlo da lui stesso narrata agli autori Paola Gho e Giovanni Ruffa. Ne esce una cavalcata nella viticoltura Astigiana e Langarola dagli anni Sessanta a oggi, "da quando il consumo pro capite era circa 120 litri a testa, contro i 40 di oggi", ha ricordato Chiarlo. Dunque tutto è cambiato. Una storia di scommesse vinte, con astuzia e un pizzico di fortuna, come quando riuscì ad acquistare il vigneto La Court, oggi il simbolo dell'azienda: "dieci anni di trattative. Il proprietario non si decideva. Quando arrivò il momento erano molti i pretendenti, ma fu Michele a concludere. Era il 15 di agosto. E gli altri probabilmente in vacanza. Tra aneddoti e visioni del futuro, oggi garantito dai figli Alberto e Stefano, Michele ha raccontato anche a Milano tanti particolari, dalle origini del padre Pietro ("maestro di vigna e di vita", cui è dedicato il libro) al parco artistico di La Court impreziosito da opere di Emanuele Luzzati, che difficilmente creava per privati... La presentazione è stata arricchita dagli interventi degli autori del libro, dal fotografo Giovanni Succi, dall'amico di famiglia, regista, scrittore Beppe Orsini, e da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che inquadrato la vicenda di Chiarlo in un interessante spaccato di storia contadina.
"Michele racconta", L'Artistica Editrice, Savigliano (Cuneo), 137 pagine, € 25,00.