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Maria Novella di Vistarino, l'anima rosa del Pinot nero - Civiltà del bere
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Maria Novella di Vistarino, l’anima rosa del Pinot nero

20 Luglio 2020 Anna Rainoldi
Maria Novella di Vistarino, l’anima rosa del Pinot nero

Con la bella stagione fa il suo debutto Maria Novella, il primo Pinot nero rosato della storica azienda dell’Oltrepò. Un vino fresco, fragrante e spensierato come la seconda figlia di Ottavia Giorgi di Vistarino, da cui prende il nome.

Una tovaglia stesa sul prato, qualche spuntino e in mano un calice rosa tenue, color buccia di cipolla. È Maria Novella, novità in rosa di Conte Vistarino: un Pinot nero “da picnic”, espressione più immediata e leggera del nobile vitigno introdotto in Oltrepò Pavese dalla famiglia Giorgi di Vistarino.

Maria Novella, Pinot nero da picnic

Il timbro del Pinot nero di Rocca de’ Giorgi si fa riconoscere anche in questa versione apparentemente più semplice, dando vita a un rosato di buona struttura ed eleganza. Al naso il vino è fragrante e delicato: note di fiori bianchi accompagnano un profilo fruttato di pera, melograno, melone, con richiami di violetta e bon bon. Il palato – fresco, pieno e persistente – ne conferma la piacevolezza. Altri punti di forza? Il grado alcolico contenuto (12% vol.) e l’ottimo rapporto qualità-prezzo (9,50 euro in enoteca).

Ottavia Vistarino

In vigna e in cantina

Maria Novella debutta con l’annata 2019. Dopo la vendemmia manuale nei vigneti di proprietà, fino a 550 m d’altitudine, le uve riposano a 10 °C per una notte, per poi subire una breve macerazione in pressa. Segue la fermentazione in acciaio e la sosta sulle fecce per 4 mesi, sempre in acciaio, prima dell’imbottigliamento. Il processo produttivo avviene nella nuova cantina aziendale, progettata con un occhio di riguardo per la vinificazione di questo vitigno.

Per Ottavia è “l’espressione più fresca di Pinot nero”

“Ogni vino che produco ha una personalità, proprio come un figlio, proprio come la mia Maria Novella che con la sua gioia conquista tutti quelli che la incontrano”, scrive la produttrice in etichetta, riferendosi alla figlia di tre anni da cui prende nome il rosato. “L’espressione più fresca di Pinot nero si rivela in questa bottiglia dal colore vivo come le labbra della mia bambina”. 

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