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La seconda vita di Luce della Vite

31 Marzo 2017 Cesare Pillon
A Montalcino sta nascendo una nuova azienda, Luce della Vite: il battesimo è previsto per l’autunno. Ma come? Luce della Vite non era nata nel 1995 in partnership tra i Marchesi de’ Frescobaldi e Robert Mondavi? Certo, e dal 2006, quando la Mondavi fu assorbita dal gruppo Constellation Brands, è entrata a far parte della società Tenute di Toscana, controllata dai Frescobaldi. Ma adesso, per la prima volta dopo 22 anni di vita, ne inizia una seconda come azienda autonoma, sempre di proprietà Frescobaldi ma gestita da uno staff tecnico tutto suo e dotata di una cantina ancora in corso di allestimento. È per consentire che i lavori siano ultimati che verrà battezzata ufficialmente dopo la vendemmia.

Stefano Ruini è il nuovo direttore tecnico

Ad annunciarne la rinascita è stato Lamberto Frescobaldi, che della storia di questa azienda è stato protagonista fin dal primo giorno, e l’annuncio lo ha dato a Milano in una sede, la Casa degli Atellani, di forte valore simbolico: nel suo giardino sorge la storica Vigna di Leonardo. Nel corso della degustazione verticale di alcune annate di Luce, il vino più importante della tenuta, metà Sangiovese metà Merlot, ha così potuto presentare nel più solenne dei modi il nuovo direttore tecnico, Stefano Ruini: un enologo che si è laureato a Piacenza, dov’è stato allievo di Mario Fregoni, e ha poi lavorato per oltre vent’anni nel Bordolese, presso importanti Châteaux del Médoc. Un curriculum che sembra inventato apposta per uno che deve sposare il Merlot al Sangiovese per esprimere il terroir di Montalcino.    

Un colpo di fortuna

Ancora più fortuna ha avuto Frescobaldi per realizzare la cantina di Luce della Vite. Aveva già pronto il progetto, aveva già scelto il posto adatto per edificarla, ma ha aspettato a dare il via ai lavori quando ha avuto la sensazione che il proprietario di una giovane azienda contigua, la Logonovo, preoccupato per l’impegno che essa richiedeva, avesse intenzione di abbandonare l’attività vitivinicola, intrapresa prima che la crisi cominciasse a mordere. Aveva visto giusto: l’anno scorso infatti i 55 ettari di quell’azienda, di cui 11 vitati, sono stati acquisiti dalla famiglia Frescobaldi per oltre 11,5 milioni di euro. E con il terreno e le vigne è diventata di loro proprietà l’ambiziosa cantina che la Logonovo aveva pressoché finito di realizzare.

Luce della Vite in cantina (sotterranea)

È una cantina sotterranea, costruita nel più rigoroso rispetto dell’ambiente e progettata per ridurre al minimo i consumi, quindi in totale coerenza con la conduzione di Luce della Vite, che coltiva le sue vigne con pratiche agronomiche naturali, utilizzando sostanze organiche e seguendo i canoni dell’agricoltura sostenibile. È un’azienda biologica ma sotto traccia, nel senso che non ci tiene a farlo sapere. Ma che la sua attenzione all’ambiente sia un impegno vero lo svela involontariamente Lamberto Frescobaldi quando dice: «Ciò che mi ha fatto più piacere acquistando questa cantina già fatta è che non ho dovuto praticare una ferita al paesaggio di Montalcino costruendone una nuova».

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