Questa Cuvée – che corrisponde al 245° assemblaggio dall’anno della fondazione della Maison nel 1776 – è l’unione di uve del raccolto 2020 provenienti da parcelle accuratamente selezionate nei migliori terroir della Champagne, a cui si aggiungono vini di riserva invecchiati in botti di rovere e il vino della Réserve Perpetuelle aziendale.
La Champagne è uno dei distretti vitivinicoli più impegnati sul fronte della sostenibilità ambientale. Grazie a un percorso collettivo iniziato circa 20 anni fa, oggi il 43% dei vigneti della denominazione è certificato a Viticoltura Sostenibile. Tra le realtà che si sono distinte maggiormente in questo frangente c’è Louis Roederer, una delle ultime grandi Maison de Champagne indipendenti a conduzione familiare. Creata nel 1776 a Reims, oggi è guidata da Jean-Baptiste Lécaillon, responsabile delle cantine e dei vigneti, e Frédéric Rouzaud, presidente. In Italia Champagne Louis Roederer è distribuito in esclusiva da Sagna S.p.A da 35 anni e nel 2024 ha festeggiato il mezzo secolo dalla nascita dell’iconico Cristal Rosé.
La lotta al cambiamento climatico e Collection
Il progetto che maggiormente esprime la lotta al cambiamento climatico della Maison è la Collection, partita ufficialmente con la release 242 e oggi di scena con l’edizione 245. Come spiega lo chef de cave Lécaillon: «Negli ultimi 30 anni i cambiamenti climatici hanno segnato la Champagne. Noi li abbiamo considerati come un’opportunità, raccogliendo uve con una maturazione più definita, al termine di vendemmie più precoci, avendo la possibilità di creare più spesso vini d’annata. Questi nuovi equilibri condizionano necessariamente l’evoluzione dei nostri vini. Il ventaglio delle possibilità si è allargato in termini di tipicità e di sensazioni».
Un’interpretazione libera e diversa ogni anno
Lo Champagne Louis Roederer Collection nasce dalla vendemmia più recente unita ad annate precedenti. Si tratta di una selezione di parcelle scelte nel cosiddetto “cuore del terroir” della Champagne, adattate all’identità della vendemmia predominante e dando priorità alle pratiche viticole sostenibili. L’obiettivo è quello di creare, anno dopo anno, il miglior Champagne possibile. «In particolare La Collection 245 è una versione particolarmente compiuta dell’arte dell’assemblaggio di Roederer, eseguita come un’interpretazione libera delle diverse sfumature contenute nel raccolto», precisa Lécaillon.
«Abbiamo ridefinito con rigore tutte le parcelle di Collection, quelle delle proprietà di Louis Roederer e quelle delle nostre partnership storiche, per mantenere solo quelle legate a questo “cuore del terroir”: località, esposizioni, terreni dalle forti identità, il più delle volte su suoli gessosi. Insomma, i più adatti al lungo periodo per regalarci, annata dopo annata, il meglio dei loro frutti». Nello specifico si tratta per 1/3 del vigneto “de La Rivière”, 1/3 di quello “de la Montagne” e 1/ 3 “de la Côte”.
2020: un andamento eccezionalmente caldo
La Collection 245 – che corrisponde al 245° assemblaggio dall’anno della fondazione della Maison nel 1776 – è un’assemblage di uve del raccolto 2020 provenienti da parcelle accuratamente selezionate nei migliori terroir della Champagne a cui si aggiungono vini di riserva invecchiati in botti di rovere e il vino della Riserva Perpetua (Réserve Perpetuelle). Il risultato è un’interpretazione libera, sottile, complessa e ricca dello stile Roederer. «Il 2020 è stato un anno unico sotto molti aspetti», spiega lo chef de cave. «Anche nei vigneti ci ha sorpreso tutti con un clima eccezionalmente caldo. L’anno secco e continentale ha prodotto uve succose, ben strutturate e aromatiche. Queste uve costituiscono il 55% dell’assemblaggio della Collection 245, fornendo vini densi, corposi, con un perfetto equilibrio tra sostanza e freschezza».
In questo anno caldo, si sono distinti i Pinot noir dei vigneti della Montagne de Reims, così come i Meunier. La proporzione dello Chardonnay, dal carattere molto fresco, è stata aumentata, diventando la spina dorsale dell’assemblaggio: il 41%; mentre il Pinot noir occupa il 35% e il Meunier 24%.
La Collection 245 alla prova del calice
«Questa nuova opera è una straordinaria illustrazione dell’intento di Louis Roederer, dichiarato più di 10 anni fa, di sfruttare i cambiamenti climatici che interessano la regione della Champagne per portare la sua ricerca dell’eccellenza a nuovi livelli e per esplorare nuovi territori in termini di tipicità e sensazioni».
La Collection 245 è rimasta ad affinare per quasi quattro anni nelle cantine Louis Roederer e oggi è una complessa sinfonia di profumi e aromi che si rivelano elegantemente nel calice. Uno Champagne “epicureo”, sorprendentemente intenso, generoso e gastronomico. Come spiega Lécaillon: «Questa cuvée può essere apprezzata ora, ma può anche restare in cantina per qualche anno, durante i quali continuerà ad evolversi e a rivelare un’altra sfaccettatura della sua identità, diventando ancora più precisa e complessa. Il bouquet spazia dalla pesca noce al limone, poi mandorle e richiami fumé. In bocca la maturità del frutto si traduce in un palato vellutato, ricco e succoso. Un equilibrio raffinato tra materia e sapidità rinfrescante, con un finale lunghissimo e leggermente boisé».