«La soluzione dei problemi del vino italiano non dipende tanto dal mercato quanto dalla capacità delle aziende di dare valore alle nostre produzioni: le diminuzioni di prezzo sono uno svilimento del nostro lavoro», ha detto Emilio Pedron, consigliere del Giv, intervenendo al think-thank “Lo stato del vino”.
Il convegno, promosso dal Gambero Rosso presso la Città del Gusto di Roma, ha raccolto le riflessioni sugli scenari nazionali e internazionali del vino italiano di personaggi quali Piero Antinori, Gianni Zonin, Riccardo Cotarella e Riccardo Ricci Curbastro di Federdoc. I dati (da 12,9 a 14,1 milioni di ettolitri a fronte di un calo del valore da 2,61 a 2,46 miliardi di euro) dimostrano che se da una parte i volumi sono in ascesa, dall’altra i valori sono in discesa, a tutto discapito dei margini e del fatturato delle aziende. In crescita soprattutto i vini di fascia media.
«Per competere però», ha detto Piero Antinori, «è necessario che l’immagine del vino italiano faccia un salto di qualità».