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La rimonta dello Champagne: +32% in volume nel 2021. E oggi si beve anche senza ricorrenze da festeggiare

2 Febbraio 2022 Jessica Bordoni
La rimonta dello Champagne: +32% in volume nel 2021. E oggi si beve anche senza ricorrenze da festeggiare
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Dopo un 2020 difficile, il 2021 ha segnato un boom di vendite: 322 milioni di bottiglie, di cui 180 milioni spedite all’estero. La convivialità post Covid ha aperto la via a un consumo casalingo e decisamente più passepartout.

Anche i miti devono fare i conti con la pandemia. E lo Champagne non fa eccezione. Se, prima del Covid, era il vino consacrato in esclusiva alle grandi occasioni, oggi i consumi appaiono decisamente più informali.

Una coccola da concedersi nel quotidiano

Perché aspettare una ricorrenza importante per stappare una bottiglia? È questa la domanda (retorica) che si fanno sempre più sparkling lover. In un quadro in cui le restrizioni anticontagio hanno rivoluzionato il concetto di convivialità, per molti lo Champagne è diventato la raffinata coccola da concedersi tra le mura domestiche; il comfort wine da condividere con il partner e gli amici per una tregua dalle preoccupazioni del mondo post-pandemico. Anche senza il pretesto di un anniversario da festeggiare.

Nel 2021 crescita in volume a due cifre

Il rimbalzo delle vendite nel 2021, dopo un 2020 piuttosto complesso (ne avevamo parlato qui), sembra confermare la tendenza. I dati ufficiali pubblicati dal Comité Champagne, l’organizzazione interprofessionale che dal 1941 riunisce i produttori della celebre Aoc (oggi 16 mila vigneron e 320 grandi Maison), parlano di 322 milioni di bottiglie spedite nel 2021, con un aumento del +32% sul 2020 in volume. Di queste, 142 milioni di bottiglie sono state bevute in Francia, con un +25% sui consumi interni rispetto al 2020 che segna il ritorno ai livelli pre Covid; mentre le esportazioni hanno raggiunto la cifra record di 180 milioni di bottiglie.

Le difficoltà legate all’approvvigionamento

«Questo rimbalzo è una bella sorpresa per i produttori della Champagne dopo un 2020 in cui i volumi si erano fermati a 245 milioni di bottiglie, con un calo del -18% sul 2019 impattato dalla chiusura dei principali luoghi di consumo e dall’assenza di eventi in tutto il mondo». Sono le parole di Maxime Toubart, presidente del Syndicat Général des Vignerons e co-presidente del Comité Champagne. Di fronte all’incertezza sulla durata della crisi economico-sanitaria, l’anno scorso molti professionisti del settore avevano deciso di ridurre le scorte. L’improvvisa accelerazione della domanda, a partire dal mese di aprile 2021, aveva portato ad un’inversione di tendenza, facendo registrare alcune inevitabili difficoltà di approvvigionamento, legate anche alla logistica e ai disagi nei trasporti per le misure anti Covid.

+31% in valore e oltre 5,5 miliardi di euro di fatturato

Passando ai dati in valore, l’aumento del 2021 sul 2020 è stimato intorno al +31%. «Grazie alle esportazioni e alla dedizione dei consumatori verso le grandi cuvée, lo Champagne raggiungerà un fatturato record di oltre 5,5 miliardi di euro», ha spiegato Jean-Marie Barillère, presidente dell’Union des Maisons de Champagne e co-presidente del Comité Champagne. Va detto, tuttavia, che la media delle spedizioni nel periodo 2020-2021 (pari a 280 milioni di bottiglie e un giro di affari di 4,9 miliardi di euro) resta sotto i livelli pre pandemia (300 milioni di bottiglie e 5 miliardi di euro nel 2019). Insomma, la volata c’è stata, ma è fondamentale continuare a correre.

2021, andamento climatico difficile con rese inferiori alla media

In questo scenario, vanno ricordate le difficoltà climatiche del 2021; con 12 giorni di gelo a inizio anno, alcuni episodi di grandine e, a partire dalla primavera, ripetuti fenomeni di pioggia. Il calo complessivo delle rese è stato di quasi -30% a causa del gelo, a cui si sono aggiunte perdite tra il 25 e il 30% dovute alla peronospora. Le grandinate, hanno colpito 500 ettari, la metà dei quali sono andati distrutti al 100% (dati del Comité Champagne). Dunque un’annata caratterizzata da una forte disparità in termini di resa e maturità dei grappoli tra una parcella all’altra, e non certo abbondante sotto il profilo della quantità. Ma la qualità delle partite vendemmiate è eccellente e il morale degli champenois, dopo l’exploit di vendite del 2021, è buono. Il 2022 è cominciato all’insegna di un cauto ottimismo.

Foto: Phototheque Champagne

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