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L’Incontro – Treviso

12 Aprile 2010 Civiltà del bere

Carta dei vini

Seleziona i vini: Piero Filippini. A 12 euro: Cirò Duca San Felice Riserva, Tocai, Traminer e Sauvignon Cà Ronesca; Pinot nero e Gewürztraminer Hofstätter, Merlot Castello di Roncade. 14,50 euro: Cabernet e Merlot Marco Felluga. 18,50 euro: Carantan Marco Felluga. 24 euro: Acciaiolo Castello d’Albola. 37 euro: Brunello Poggio Antico.

Il Ristorante

(g.d.s.)  Titolari: Piero Filippini e Giacomo Benvegnù. Cuoco: Matteo Conte con vari aiuti. La ristorazione trevigiana ha grande immagine ma la realtà, specie nel capoluogo, non è sempre interessante. A due passi dalla stazione ferroviaria, da una trentina di anni, si propone una cucina molto variata, divertente e leggera. L’ambiente è suggestivo: le mura sono quelle della cinquecentesca Porta Altinia, unica entrata per chi veniva dalla Serenissima. La cucina rispecchia il connubio fra la tradizione veneta e il moderno, portato dal turismo e dagli affari. C’è sempre al centro del locale uno spettacolare tavolo circolare di antipasti continuamente rinnovati, poi le paste fresche di casa: tagliolini con gamberi e zucchine, garganelli al ragù di coniglio, ravioli di radicchio, spaghetti alla sbrisolona, gnocchi di castagne con ricotta affumicata, ravioli di carni bianche con zucchine e pomodori. Molti i risotti, le zuppe e gli sformati; nel seguito carni varie in alternanza, tutto puntuale: segnaliamo almeno la suprema di faraona, la fagianella al radicchio, la lombatina di coniglio ai finferli, le costicine di agnello, tagliate e filetti, la rosetta di vitello alle mele e Calvados e le bracioline d’agnello impanate. L’ambiente è molto particolare con originali separé a ruotare intorno a tutta la sala.

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