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Liber Pater 2015, chicca da 30.000 euro

21 Agosto 2019 Emanuele Pellucci
Liber Pater 2015, chicca da 30.000 euro

Uscirà a settembre il vino destinato agli enoappassionati nababbi cultori dei Bordeaux. Solo 240 bottiglie (delle 550 totali programmate) al modico prezzo di 30 mila euro ciascuna che porranno il Liber Pater al vertice della classifica dei vini più costosi nel mondo.

Perché una persona sarebbe disposta a pagare questo prezzo stratosferico per una bottiglia di vino vendemmia 2015? La risposta viene direttamente da Loïc Pasquet, vignaiolo di Poitiers: «Perché in questo modo avrebbe la possibilità di conoscere ed apprezzare il sapore reale e antico dei vini di Bordeaux». A detta di Pasquet: «Nessun prezzo può davvero rendere giustizia alla storia di 150 anni di Bordeaux». La sua missione è di «cercare di mantenere le pratiche dei nostri antenati e mantenere il sapore originale del Bordeaux».

Loïc Pasquet

Originale anche la forma di allevamento

Non c’è dubbio che il proprietario ed enologo di Liber Pater (coadiuvato dalla moglie Alona) sia una sorta di visionario del vino. Una persona (o meglio, un personaggio) che ha trovato la chiave per far conoscere i suoi vini e soprattutto farseli pagare a peso d’oro. Acquistata nel 2006 una piccola tenuta nel comune di Landiras nelle Graves, Pasquet ha iniziato ripiantando nei 5 ettari di vigna quattordici vitigni autoctoni franchi di piede con piante allevate in échalas (su tutori), metodo inusuale nel Bordolese. Tra le varietà spiccano Castets, Tarney-Coulant, Pardotte, Petite Vidure e Saint Macaire (già utilizzate in passato nella regione), oltre ai più noti Petit Verdot e Malbec. La densità è di ben 20 mila piante/ettaro quando la media nella regione è di 10 mila.

Vinificazione in anfora e produzione limitata

La cuvée è stata poi vinificata in anfore di argilla grigia da 250 e 400 litri, con un periodo di macerazione di due mesi seguito da un invecchiamento di tre anni, senza uso di legno. Vitigni pre-fillossera e anfore sono alla base della filosofia produttiva di Loïc Pasquet, due aspetti che, a suo dire, servono a mettere in evidenza “l’originalità e l’esclusività dei vini Bordeaux”. La produzione non supera mai le 1.500 bottiglie all’anno e la vendemmia 2015 che sta per entrare in commercio porterà in etichetta la dicitura “Vin de France” anziché quella di Aoc Graves utilizzate nelle annate precedenti.

La prossima uscita sarà la 2018

Essendo un sostenitore della qualità, oltre che della tradizione più remota, Pasquet ha messo in commercio finora solo cinque annate di Liber Pater: 2006, 2007, 2009, 2010 e 2011. La sesta è appunto 2015, mentre non ci saranno le annate 2016 e 2017. Molto meglio la vendemmia 2018 che per il vignaiolo di Poitiers “sarà un anno fantastico e siamo molto entusiasti di ciò che abbiamo assaggiato finora”. Da notare che quella che uscirà a settembre sarà la prima prodotta finora con le varietà pre-fillossera.

Un vino diverso dai classici Bordolesi, con un sapore pre-fillosserico

Il Liber Pater 2015, che in etichetta è definito “il Dio dei vini, il vino degli Dei”, sarà commercializzato in casse da sei bottiglie al prezzo di 30 mila euro a bottiglia. Sei volte più costoso della vendemmia 2011, venduta a circa 4.500 euro a bottiglia. Affidandoci all’esperienza di chi ha avuto la fortuna di assaggiarlo, sembra che Liber Pater non abbia niente dello stile dei cru di Bordeaux che conosciamo. Scoprire l’universo Liber Pater, insomma, è come entrare in un mondo del vino a parte, come non si trova uguale da nessun’altra parte. Del resto Pasquet afferma che il 2015 ha sensazioni “raramente riscontrabili nei vini di Bordeaux a causa del cambiamento del gusto post-fillossera”. E inoltre, che si tratta di “un vino fine ed elegante, come il sapore antico della pre-fillossera bordolese. Ha un naso delicato con aromi floreali e sentori di frutti croccanti della Foresta Nera, con tannini setosi e un finale lungo e fine”.

Un vino per veri appassionati…molto ricchi

A chi gli chiede qual è la risposta del mercato per un vino bordolese a questi prezzi, Pasquet ama rispondere che “gli appassionati di vino e i collezionisti vogliono apprezzare il buon vino originale di Bordeaux perché è un’esperienza unica. Da parte mia sto facendo ciò che deve essere fatto per proteggere il nostro patrimonio. Inoltre, mi sforzo per produrre vini fantastici, lavorando duramente ogni giorno in vigna. Anche se non ho dubbi che anche altri vignaioli della regione stiano facendo altrettanto”.

Però 30 mila a bottiglia…

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