In Italia

In Italia

L’esercito dei 10.000 macedoni in Langa

4 Maggio 2010 Alessandro Torcoli
Nulla a che vedere con Filippo o Alessandro Magno. Il dato statistico è stato riportato da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, alla presentazione del libro di Michele Chiarlo a Milano. Ripercorrendo storie e aneddoti del Piemonte, Petrini ha rimarcato lo spirito solidale della gente di Langa e Monferrato, con cui oggi convive una comunità di 10 mila macedoni, perfettamente integrata. "Noi non facciamo le figuracce di Rosarno", ha sottolineato. "L'integrazione c'è, è forse un po' sparagnina, perché noi piemontesi lo siamo un po'... ma c'è. Molti operai macedoni sono divenuti straordinari potatori, tecnici eccellenti. E sono preziosi, perché i figli dei contadini hanno preferito occuparsi di marketing e  qualcuno deve andare in vigna...". Tra gli altri aneddoti ricordati da Petrini, anche la visita in Langa di Robert Mondavi che guardando un placido panorama a La Morra domandò ad Angelo Gaja: "Non senti questo rumore?". Silenzio. Nessun rumore. "Ma sì non senti la gente che russa? Qui state dormendo ragazzi! Avete un patrimonio incredibile e non fate nulla". Per fortuna i giovani non hanno abbandonato le campagne e valorizzano il lavoro degli antenati contadini, che negli anni Cinquanta portavano ancora le uve al mercato di Alba ed erano costretti all'umiliazione. "Da noi si dice in dialetto: mettevano le mani dietro al culo. Cioè erano costretti ad accettare il prezzo deciso dai mediatori, i quali aspettavano al bar che il tempo passasse e crollasse il valore dei grappoli che il contadino non si sarebbe mai portato indietro. Poi qualcuno fondò la Cantina sociale, qualcun altro la propria azienda... E il peggio è passato". Ora viene il bello, sostiene Carlo Petrini. "La crisi richiede un rinnovamento e i giovani possono affrontare il futuro con l'orgoglio delle loro  origini contadine, non dovranno subire la vergogna delle mani dietro...". A proposito Petrini suggerisce di rivedere il Viaggio nella valle del Po di Mario Soldati. Nella puntata dedicata ad Alba, Soldati assiste proprio alla scena dei mediatori di uve dentro il bar, e i vignaioli fuori ad aspettare... Ebbene ora quelli là fuori si sono comprati il bar.

In Italia

A Vinitaly l’impegno della Sardegna per le sue vigne a piede franco

Un lavoro corale, promosso dall’agenzia Laore con la collaborazione dell’Università di Sassari, […]

Leggi tutto

Vini “sommersi”? Ma no: diversi

I prodotti che affinano sott’acqua sono sempre più di moda e originali. […]

Leggi tutto

Top Guide Vini 2025: l’unanimità solo sui classici e le altre peculiarità dei giudici

Quest’anno la vetta della nostra superclassifica, che somma i risultati delle maggiori […]

Leggi tutto

Il Trebbiano d’Abruzzo sta voltando pagina

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (10): la Val di Cembra – seconda puntata

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

L’Antica Bottega del Vino apre a Cortina in occasione dello Olimpiadi

Lo storico locale veronese, di proprietà di 10 Famiglie Storiche, sarà la […]

Leggi tutto

Tenuta San Guido e CNR: un accordo per la tutela del Viale dei Cipressi di Bolgheri

Un programma quinquennale monitorerà la salute degli alberi, reintegrando quelli compromessi con […]

Leggi tutto

Simply the best 2025, i protagonisti della settima edizione

Il 10 marzo il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano […]

Leggi tutto

Vinchio Vaglio: ode alla Barbera d’Asti

La cooperativa, che oggi riunisce quasi 200 soci e 500 ettari vitati, […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati