Un professionista d’alto livello, con una formazione da ricercatore e un bagaglio professionale maturato in aziende di primo piano: Lungarotti, Tenimenti Angelini e Tenuta dell’Ornellaia. Con queste credenziali, da domani Leonardo Raspini diventerà ufficialmente il nuovo direttore generale di Cecchi. Un anello di congiunzione tra le tenute di proprietà e la gestione familiare, recentemente ri-strutturata: da gennaio Cesare Cecchi è presidente e il fratello Andrea amministratore delegato dell'azienda (in foto insieme a Leonardo Raspini, al centro).
Lo stile declinato in tanti territori
Le cinque tenute della famiglia Cecchi sono distribuite in diverse aree vocate fra Toscana e Umbria: Villa Cerna e Villa Rosa nel Chianti Classico, Castello Montaùto vicino a San Gimignano, Val delle Rose in Maremma e l'umbra Tenuta Alzatura a Montefalco. Insieme vanno a costituire un’azienda complessiva di oltre 300 ettari vitati e 120 collaboratori, che vale un fatturato annuo di 36 milioni di euro. Da direttore generale, Raspini dovrà interfacciarsi tra gli obiettivi della proprietà e le diverse realtà territoriali, considerando l’azienda un corpo complesso, ma unitario, con uno stile ben preciso. «Gli ultimi quattordici anni in Toscana mi hanno fatto capire il significato e il valore, a volte banalizzato, del rapporto tra vino e territorio. Per questo ho accolto con entusiasmo questo incarico», commenta Raspini.
Cesare e Andrea Cecchi: una necessità condivisa
«Da tempo avevamo intuito la necessità di avere in azienda un professionista di alto profilo che potesse affiancare me e mio fratello, con il quale condividere tutti gli aspetti dell’organizzazione aziendale riferita all’intera filiera, dal vigneto fino allo sviluppo commerciale», spiega il presidente Cesare Cecchi. «La nostra azienda è fortemente e storicamente radicata nel territorio», precisa il fratello Andrea Cecchi: «sentiamo immutata la necessità di produrre vini che ne siano espressione. Ed ecco, di conseguenza, la ricerca di una persona che comprendesse fino in fondo questa sommadivalori e condividesse il nostro futuro».