Presentato a Milano il nuovo progetto dei cinque Consorzi del lago di Garda: Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtènesi insieme sotto un’unica insegna per promuoversi all’estero. A partire da Vinexpo – Wine Paris 2025.
Un linguaggio comune, un’immagine unica, una strategia condivisa per raccontare i vini del Garda. Lake Garda Wines è il progetto di sinergia comunicativa voluto dai cinque Consorzi che si raccolgono attorno al bacino idrico più grande d’Italia – Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtènesi – per far sentire la propria voce in maniera più chiara e coesa sui palcoscenici internazionali. A cominciare da Vinexpo – Wine Paris 2025 che andato in scena dal 10 al 12 febbraio.
Delegazione unica a Wine Paris
Quest’idea di collaborazione, che conserva le specificità di ogni Denominazione preservandone la peculiare semantica enologica, dà forza a un sistema intimamente legato al lago di Garda, con il suo microclima unico, la sua biodiversità e con secoli di tradizione vitivinicola. Lake Garda Wines ha scelto di prendere parte all’importante fiera parigina con una selezione delle etichette più rappresentative delle diverse Denominazioni e circa trenta aziende, per offrire a stampa e addetti ai lavori l’opportunità di esplorare la varietà e la qualità dei vini che nascono in queste aree.
Un’immagine coesa
«L’idea di presentarci congiuntamente sotto la veste di Lake Garda Wines è nata con l’intento di dare un’immagine chiara e coesa dei vini prodotti nell’areale del lago di Garda. Al contempo, e a differenza di altre grandi iniziative internazionali, il progetto che stiamo condividendo esalta anche quelle che sono le peculiarità varietali, geologiche e climatiche di ogni denominazione», ha sottolineato Fabio Dei Micheli, presidente del Consorzio Bardolino Doc, al debutto del nuovo marchio nella conferenza stampa a Milano. «Il nuovo brand svolge un ruolo molto importante per la promozione del Bardolino e del Chiaretto sul palcoscenico internazionale, come tutti gli altri vini prodotti da varietà autoctone in un territorio unico ed iconico».

Dare valore al patrimonio del Garda
«Secondo il New York Times, l’area del Garda è una delle dieci mete enologiche più importanti al mondo», ha tenuto a sottolineare il direttore del Consorzio Garda Doc Carlo Alberto Panont. «La produzione è qualitativa, le aziende sono commercialmente attrezzate e la zona, dal punto di vista viticolo, eccelle per la sua compenetrazione tra produzione e turismo. Dotarsi di una voce comune che parli dei vini del territorio e che valorizzi anche il patrimonio culturale e paesaggistico che rende il lago di Garda un luogo unico, è un passo importante per il futuro di questo sistema-vino. Siamo fieri di essere partecipi, siamo la denominazione che si è messa un vestito dalla festa per ultima, abbiamo riscritto le pagine del Consorzio Garda Doc e crediamo in questo progetto».
Alleanza per emozionare i consumatori
«Dal confronto di idee tra gruppi di lavoro alla guida dei consorzi del Garda abbiamo convenuto che ora i tempi siano davvero maturi per raccontarsi in maniera originale, lasciando perdere i tecnicismi sul vino e focalizzandosi sull’idea di emozionare i fruitori finali, con un messaggio evocativo del patrimonio vitivinicolo, e non solo, del lago di Garda», è la voce di Roberta Bricolo, presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza Doc. «Lake Garda Wine non è solo una strategia comunicativa, ma una realtà che vuole fare squadra, ottimizzare le risorse e soprattutto avvicinarsi al pubblico. Crediamo che la scelta di un’immagine comune sotto la quale presentarci sui mercati non limiti l’identità delle singole denominazioni, ma al contrario la valorizzi. È un modo per avvicinare i consumatori alla bellezza di questo luogo e la sua ricchezza espressiva, che si manifesta anche nei suoi vini».
Bellezza, genitorialità, opportunità economica
La bellezza è uno dei cardini del progetto Lake Garda Wines anche per Paolo Pasini, presidente del Consorzio Valtènesi, «perché in primis noi rappresentiamo un luogo magico e pieno di mediterraneità», spiega il produttore. «C’è poi il concetto di “genitorialità”: siamo figli dello stesso lago anche se nel tempo abbiamo acquisito caratteristiche diverse. Infine, c’è l’“opportunità economica”: la maggior parte delle aziende della Valtènesi rappresentano piccoli vignaioli, che fanno vino da generazioni ma che non sarebbero in grado di affrontare mercati complessi, nuovi e lontani. E dunque l’idea di rappresentare queste realtà in uno spazio enorme come il mondo sotto un unico cappello, come quello di Lake Garda Wines, ci è sembrata un’idea vincente».
Parola d’ordine: sinergia
«Per il Lugana, denominazione che unisce due province e due regioni, il concetto di “sinergia” è innato. La sinergia tra aziende, che sono gli elementi fondanti di una denominazione, oggi diventa sinergia tra consorzi attorno all’intesa sulla necessità di cambiare il paradigma del vino», concorda Fabio Zenato, presidente del Consorzio Lugana Doc. «L’obiettivo di Lake Garda Wines è quello di consolidare l’identità enologica di ciascuna Denominazione, ma anche trasmettere una visione collettiva che abbraccia sostenibilità, innovazione e un impegno comune per il futuro del vino. Una voce corale che si apre al mondo e che non a caso ha scelto la vetrina di Wine Paris per la sua presentazione».