«Dalla qualità dei tanti piccoli vignaioli, nasce la forza dei nostri grandi numeri». Con questa formula il presidente Valentino Di Campli, da qualche giorno anche presidente di Fedagri-Confcooperative Abruzzo, festeggia i 40 anni di Citra Vini, importante Consorzio abruzzese di secondo grado, 3 mila soci e 6 mila ettari a Montepulciano, Trebbiano e i cosiddetti “autoctoni minori” – oggi decisamente rivalutati – Pecorino, Passerina, Cococciola. I festeggiamenti si sono svolti il 26 marzo nella sede di Ortona (Chieti) alla presenza di 500 persone tra collaboratori aziendali, operatori specializzati e stampa.
UN NUOVO LOGO PER RAPPRESENTARE IL LEGAME CON IL TERRITORIO - «Ovviamente i soci non hanno potuto esserci tutti; ma un buon numero di delegati ha brindato con noi per questo speciale traguardo», prosegue Di Campli. «Durante la serata abbiamo presentato il nuovo logo aziendale, realizzato con il contributo dell’agenzia di brand advisory e strategic designRobilantAssociati». Come spiega il presidente, al centro ci sono i due concetti di territorio e talento, che simboleggiano il grande impegno dei vignaioli nel coltivare le loro terre per la qualità finale del vino in bottiglia. «Il nome Citra, di origine latina, è emblematico in questo senso: indica la provincia chietina in cui si snodano tutti i possedimenti dei consociati, 80 chilometri lungo la costa e 40 dal mare Adriatico verso l’interno», conclude Di Campli.
IL RESTYLING SU TUTTA LA LINEA E LA BOTTIGLIA CELEBRATIVA - Per ora il restyling del marchio coinvolge soltanto le bottiglie destinate al mercato statunitense, il principale sbocco commerciale di Citra. «Ma nei prossimi mesi ci attrezzeremo per rivisitare tutte le etichette che compongono le nostre linee», prosegue Di Campli. Per gli “amici” di Citra, è stata pensata anche un’etichetta celebrativa del quarantennio, prodotta in limited edition di poche migliaia di esemplari. Si tratta di un Montepulciano d’Abruzzo Doc, certamente ilvino portabandiera del gruppo.
TRA GLI OBIETTIVI IL POTENZIAMENTO DELL’EXPORT -«Nel futuro intendiamo continuare sulla strada della qualità, forti dei traguardi che abbiamo raggiunto in questi anni», commenta Di Campli. «Oggi Citra ha un export pari al 65%, con grandi guadagni negli Stati Uniti e in Canada. Ci muoviamo bene anche nel Nord Europa e in Giappone. Nei prossimi anni contiamo di aumentare gli investimenti in Cina, Brasile, Est Europa e Messico, muovendoci sui canali della Gdo, delle catene di enoteche e della ristorazione», chiosa il presidente.