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La Tinazzi (R)evolution comincia dal Bilancio di Sostenibilità 2021

30 Giugno 2022 Jessica Bordoni
La Tinazzi (R)evolution comincia dal Bilancio di Sostenibilità 2021

Il gruppo capitanato dalla famiglia Tinazzi, che possiede Tenute in Veneto, in Puglia e da quest’anno anche una piccola proprietà in Toscana, nel Chianti Classico, ha avviato un progetto di sostenibilità a 360°.

La prima edizione del Bilancio di Sostenibilità 2021, presentato lo scorso 16 luglio a Bardolino, nella Tenuta Valleselle, segna l’avvio ufficiale della Tinazzi (R)evolution. L’espressione indica un cappello di iniziative legate alla sostenibilità ambientale e alla responsabilità sociale d’impresa che il gruppo veneto ha scelto di portare avanti con impegno e convinzione nel prossimo futuro.

L’impegno ambientale, economico e sociale

«Il 2021, sebbene ancora segnato dalla pandemia, si è confermato come l’anno in cui la coscienza collettiva è diventata consapevole dell’importanza della sostenibilità ambientale», afferma Francesca Tinazzi alla guida aziendale con il padre Gian Andrea e il fratello Giorgio. «Per la nostra famiglia sostenibilità significa impegnarsi su più fronti: ambientale, economico e sociale. Tutto questo affinché il nostro gruppo di Cantine si sviluppi assicurando il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri».

La svolta green è cominciata negli anni Duemila

Il Bilancio di Sostenibilità certifica i risultati raggiunti nel corso 2021 (dal 1° gennaio al 31 dicembre); d’ora in poi sarà redatto a cadenza annuale seguendo i parametri del Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards definiti nel 2016 dal GRI-Global Reporting Initiative. È il punto di arrivo di un iter green iniziato negli anni Duemila con l’adozione di sistemi di tracciabilità di filiera, impianti in vigna e in cantina di ultima generazione e l’uniformazione a certificazioni che hanno permesso di realizzare la linea produttiva biologica. Tutti i vigneti di proprietà (che coprono il 20% della produzione) sono bio o hanno avviato un percorso di conversione. Parliamo di 90 ettari in Veneto nell’areale del Bardolino Classico, della Valpolicella e di Custoza; una ventina di ettari in Puglia nel Salentino. E 5,5 in Toscana, nel Chianti Classico, frutto della recente acquisizione di Pian del Gallo, conclusa nel gennaio 2022.

Tinazzi
La linea dei vini biologici include etichette prodotte in Veneto e in Puglia

Le iniziative per il risparmio energetico

«Nel biennio 2020-2021 gli investimenti in sostenibilità ammontano complessivamente a 171.618 euro, suddivisi in strategia di sostenibilità, conformità delle norme e rispetto per l’ambiente, eco-progettazione e qualità, sicurezza e tracciabilità del prodotto», precisa Francesca Tinazzi. Tra i temi portanti c’è il continuo miglioramento delle risorse energetiche.
«L’utilizzo di energia elettrica autoprodotta dagli impianti fotovoltaici garantisce la copertura necessaria alla linea di imbottigliamento e all’impianto di refrigerazione. Nel 2019 abbiamo installato dei pannelli fotovoltaici presso la sede di Lazise e sul sito di Campopian, producendo al 31 dicembre 2021 274.870 kWh e “risparmiando” 119.073 kg di CO2». Sempre a Lazise, un investimento di 118.000 euro ha permesso di implementare l’impianto di depurazione dei reflui attraverso un sistema a membrane, che permette una resa depurativa importante e una portata di refluo giornaliera più ampia.

Responsabilità lungo tutta la filiera

E poi c’è l’aspetto del cosiddetto benessere aziendale, nel rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro e della formazione dei dipendenti.
«Per Tinazzi una catena di fornitura responsabile prende origine da una gestione degli acquisti centralizzata che permetta il rispetto degli step e l’efficacia nel controllo lungo tutta la filiera. Selezioniamo i fornitori conformi ai requisiti in materia di sicurezza, legalità e qualità. I prodotti sono identificati lungo tutte le fasi della realizzazione; data l’importanza della rintracciabilità, l’azienda registra l’identificazione univoca del prodotto, dei semilavorati, delle materie prime e dei materiali di confezionamento. Lo stesso vale per i servizi di trasporto, sia della materia prima che del prodotto finito o semilavorato».

Le collaborazioni per sostenere il territorio

Ultimo, ma non certo per importanza, il concetto di “restituzione del territorio”, che si realizza attraverso una serie di attività di sostegno sociale da parte della famiglia Tinazzi. Tra i progetti più importanti ricordiamo quello della Bottega Tettoia Pinardi, che include la donazione e il riciclo delle barrique alla Casa Don Bosco Dab di Albarè di Costermano sul Garda, una comunità di recupero per adolescenti con difficoltà.
«A Bardolino, insieme ad altre Cantine della zona, abbiamo avviato una collaborazione con l’Istituto Salesiano Tusini per la creazione di un percorso di formazione della durata di quattro anni per diventare cantiniere. Si tratta di una figura tecnica indispensabile in aziende, che oggi si rivela sempre più difficile da deperire». Ancora, in Puglia Tinazzi affianca l’Archeoclub d’Italia, una onlus di Carosino nella realizzazione dell’Archeopark di San Giorgio.

Foto di apertura: Francesca, Gian Andrea e Giorgio Tinazzi

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