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La Settimana di Siena si è fatta in quattro

23 Giugno 2010 Emanuele Pellucci
Quasi un mese di appuntamenti all’insegna del buon vino nella provincia e non solo - Tante le iniziative tra musica, cultura e spettacoli per un pubblico sempre più variegato - Premiati l’attrice Valentina Cervi, lo scrittore Alain Elkann, il nostro caporedattore Alessandro Torcoli e il produttore Vittorio Vallarino Gancia Nonostante il carico di anni alle spalle (quasi 80 se si considerano le prime edizioni quando si chiamava Mostra nazionale dei vini tipici), la Settimana dei Vini che ogni anno l’Enoteca Italiana organizza a Siena resta uno degli appuntamenti più importanti del panorama vitivinicolo nazionale. E questo nonostante il cambio di formula che viene adattato a seconda dei tempi e delle circostanze. Mutamenti che negli ultimi anni hanno visto ampliarsi la durata (tanto che spesso si parla di “Settimane” e non più di “Settimana”) e i luoghi di svolgimento oltre alla tradizionale sede senese. L’edizione 2010 (26 maggio - 18 giugno) ha avuto un programma di eventi ridotto rispetto al passato ma ugualmente interessante, a cominciare dall’attribuzione dei premi a personaggi dello spettacolo, della cultura, del mondo vitivinicolo e del giornalismo. Riconoscimenti che vengono assegnati nel corso della cerimonia inaugurale, tornata quest’anno a svolgersi nella suggestiva sala delle Lupe nel Palazzo comunale in piazza del Campo. Una cerimonia iniziata con i saluti degli esponenti degli organismi patrocinatori della manifestazione, tra cui Donatella Cinelli Colombini, assessore comunale al Turismo, Luca Ceccobao, assessore regionale ai Trasporti, Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio di Siena, Anna Maria Betti, assessore provinciale all’Agricoltura, Salvatore Manzella della Regione Sicilia, oltre a Claudio Galletti, presidente dell’Enoteca Italiana. In sala, tra gli ospiti, esponenti del mondo politico, e finanziario, produttori di vino e giornalisti. Il riconoscimento più prestigioso, il “Premio Vite d’Oro Giovanni Dalmasso”, è stato assegnato a Valentina Cervi, giovane attrice, figlia e nipote d’arte (il padre Tonino e il nonno Gino) che ha lavorato con importanti registi come Jane Campion, Francesca Archibugi, Pupi Avati e Spike Lee. Nella motivazione si legge che “la sua capacità di dare viso e anima a figure femminili complesse fanno di lei una delle attrici italiane più apprezzate del nostro cinema”. Dal mondo del grande schermo a quello della letteratura e del giornalismo. È toccato per primo ad Alain Elkann, scrittore di successo nonché padre del presidente della Fiat, John, avvicinarsi al tavolo per ricevere il “Dioniso d’Oro”. Volto popolare anche al pubblico televisivo e grande viaggiatore, Alain Elkann “ha sempre portato nel mondo lo stile e la cultura italiana contribuendo a diffondere un’immagine positiva del nostro Paese”. Volto meno noto al grande pubblico ma comunque emergente quello di Alessandro Torcoli, caporedattore di Civiltà del bere, che si è visto assegnare il “Premio Dioniso d’Oro Paolo Maccherini” (intitolato a un amico e collega senese corrispondente de La Nazione e Rai Tg3 recentemente scomparso). La motivazione definisce Torcoli “non più una giovane promessa del giornalismo enogastronomico italiano, ma una solida realtà”. Aggiungendo che “la rivista di cui è caporedattore e le sue iniziative nel campo dell’organizzazione di eventi hanno contribuito a farne una delle firme più autorevoli in un settore strategico dell’economia italiana e del made in Italy”. Non poteva mancare, infine, un riconoscimento a un personaggio del mondo vitivinicolo, e questo è andato a Vittorio Vallarino Gancia. A lui è stato assegnato il “Premio Torchio d’Oro - Immagine Doc Paolo Desana” (conferito congiuntamente con il Comitato nazionale vini) “per aver dedicato l’intera vita professionale alla ricerca, all’innovazione e alla valorizzazione dei vini, e in particolare dei vini spumanti, nella continua difesa della tradizione; per aver voluto e saputo esprimere la sintesi della sapienza delle persone con il territorio e le uve che ne sono espressione e cardine dell’enologia italiana”. Molte le iniziative aperte al pubblico nel programma di questa 44ª edizione della Settimana dei Vini: tra queste, un evento che ha visto come protagonista il “Pescato di Sicilia”, una sorta di percorso alla scoperta del pesce meno pregiato. Pesce spada, azzurro, trigliette le prelibatezze assaggiate a Siena in abbinamento ai vini delle aziende associate all’Ente nazionale vini. Oltre al pesce anche la carne, con la Chianina Igp accompagnata dai “Vini Buoni d’Italia” selezionati dall’omonima guida. Ancora in scena la carne chianina, ma stavolta a Bettolle in occasione dell’evento “La Valle del Gigante Bianco”. Momenti più rivolti ai giovani gli happy wine, con musica e vini, che si sono svolti sulla terrazza della Fortezza Medicea, mentre una “giornata enologica” è stata riservata all’Istituto tecnico agrario di Siena dove è stato presentato, tra l’altro, il volume La tutela delle Dop e delle Igp a cura di Laura La Torre e Marco Cerreto. Nel segno della cultura anche l’atteso Vincanto, recital dedicato alle poesie bacchiche vincitrici dei concorsi degli anni Trenta e Quaranta. A quei tempi, infatti, all’Enoteca Italiana, durante la citata Mostra nazionale dei vini tipici, era stato organizzato un premio di poesia con una giuria presieduta da Filippo Tommaso Marinetti che ha portato nel mondo enologico la forza dirompente del futurismo, segnando una delle prime contaminazioni documentate fra il vino (allora assai lontano dall’immagine che ha oggi) e la cultura “alta”. Le poesie sono state interpretate da Francesco Burroni, Enrico Rustici e Realdo Tondi. Infine, oltre a essere protagoniste al Santa Maria della Scala di Siena, nell’ambito del Festival del documentario curato dall’attore Luca Zingaretti, le “Settimane” sono state esportate a Trento in occasione del Festival dell’economia presso l’Enoteca provinciale con l’iniziativa “I gemellaggi dell’Enoteca, presentazioni, corsi e degustazioni”.

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