Il patrimonio vitivinicolo toscano si è arricchito di una nuova Doc, la trentasettesima (oltre alle sette Docg): Grance Senesi. A metà giugno, dopo due anni di pratica istruttoria, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che la istituisce insieme al disciplinare di produzione. L’area interessata comprende interamente quattro comuni delle Crete Senesi (Rapolano, Murlo, Asciano e Monteroni d'Arbia) e in parte quello di Sovicille, tutti in provincia di Siena, per un totale di circa 1.000 ettari di vigneti. In piccola parte la zona di produzione si sovrappone alla Docg Chianti Colli Senesi e alla Doc Val d'Arbia.
Il termine “Grance” appare in documenti del Trecento negli estimi dell’abbazia di Monte Oliveto; identificava delle specie di fattorie fortificate poste a capo di vaste tenute agrarie che gestivano i cospicui possedimenti terrieri dell'ospedale di Santa Maria della Scala di Siena. La nuova Doc prevede nove tipologie (a cui si aggiunge la menzione Riserva per il vino rosso) tra cui cinque monovitigno (Canaiolo, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon e Malvasia bianca lunga). Il Sangiovese è il vitigno più coltivato in zona e molto probabilmente rappresenterà la parte maggiore della produzione.
«Il disciplinare», ha spiegato l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori, «soddisfa la tendenza più recente del mercato perché saranno affiancati ai vini più tipici alcuni vini a base di un solo vitigno adatti sia al mercato interno che a quello internazionale. Abbiamo ritenuto importante valorizzare questa zona con una Doc perché rappresenta una garanzia per la qualità del prodotto e sancisce il suo legame con il territorio da cui trae origine anche sotto il profilo storico e culturale».