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La nuova classificazione di Saint-Émilion

21 Settembre 2022 Anita Franzon
La nuova classificazione di Saint-Émilion

Dopo un 2021 caratterizzato dalle polemiche e dal ritiro di importanti Châteaux, è stata finalmente svelata la nuova classificazione di Saint-Émilion. L’ultima revisione avvenne dieci anni fa e portò al vertice qualitativo della Aoc francese gli Châteaux Pavie e Angélus, che raggiunsero gli storici Ausone e Cheval Blanc. Solo Château Pavie non ha, nel frattempo, lasciato la classificazione. Adesso la famosa Tenuta bordolese è in compagnia di un nuovo Premier Grand Cru Classé A: Château Figeac.

Lo scorso 8 settembre l’Institut National de l’Origine et de la qualité (INAO) ha infatti annunciato i Premier Grand Cru Classé A e B e i Grand Cru Classé di Saint-Émilion per i prossimi dieci anni. La classificazione 2022 non ha riservato grandi sorprese e sono 85, in tutto, le Tenute a far parte della nuova selezione.

Château Figeac nuovo Premier Grand Cru Classé A

I Premier Grand Cru Classé A sono solamente due e la promozione di Château Figeac ha messo d’accordo tutti, senza destare polemiche. Scomparso nel 2010, all’età di 92 anni, Thierry Manoncourt lavorò per decenni al fine di vedere il suo Château Figeac al vertice della denominazione. Poche le novità anche al secondo gradino più alto della classificazione, ovvero tra i Premier Grand Cru Classé B, che passano dal numero di 14 a 12: Château Figeac è infatti salito di categoria, mentre Château La Gaffelière aveva ritirato la sua candidatura all’inizio dell’estate, probabilmente prima di essere declassato a Grand Cru Classé.

I nuovi Grand Cru Classé

Qualche movimento in più è, invece, stato registrato tra i Grand Cru Classé, che passano da 64 a 71, di cui 17 nuove aziende: Château Badette, Château Boutisse, Château Corbin Michotte, Château Croix de Labrie, Château Guadet, Château La Confession, Château La Croizille, Château Mangot, Château Montlabert, Château Montlisse, Château Rol Valentin, Château Tour Baladoz, Château Tour Saint Christophe, Clos Badon Thunevin, Clos Dubreuil, Clos Saint-Julien e Lassegue. Altri Châteaux si sono, invece, ritirati o hanno cambiato proprietà.

La qualità del vino al centro della classificazione

Per Jean-François Galhaud, presidente del Conseil des Vins de Saint-Émilion, non vi è alcun dubbio che, tra le scelte della nuova classificazione, la qualità dei vini abbia giocato un ruolo decisivo. «È fondamentale ricordare che la degustazione resta la spina dorsale della classificazione e che riguarda il 50% del punteggio finale», ha spiegato. La giuria – un gruppo di 43 esperti che ha lavorato 4 mesi degustando 1.343 campioni prima di fornire i risultati – ha, però, tenuto conto anche di altri requisiti: il terroir, la gestione della vigna e della cantina, il marketing e la comunicazione dell’azienda, la presenza sui social media e le infrastrutture per l’enoturismo.

Porre fine alle controversie

I criteri di valutazione legati all’immagine delle Tenute hanno acceso animate discussioni e innescato la fuga degli Châteaux che non si riconoscevano più nel sistema di valutazione rischiando, inoltre, di mettere a repentaglio la credibilità stessa della classificazione. Ma dopo aver dimostrato di aver tenuto la qualità del vino come principale metro di valutazione, Galhaud cerca ora di porre fine alle controversie e alle battaglie giudiziarie. Tramite una nota stampa il presidente conclude: «Vorremmo congratularci con tutte le Tenute che compaiono in questa nuova edizione della classificazione dei vini di Saint-Émilion e con il loro team, perché è davvero un’avventura collettiva e umana eccezionale! (…) Non c’è dubbio che questa nuova classificazione continuerà a far brillare il nome di Saint-Émilion oltre i nostri confini».

Foto di apertura: © V. Al-Taie – Pixabay

Qui+ l’elenco aggiornato dei Premier Grand Cru Classé e dei Grand Cru Classé.

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