È quasi ultimata la super-cantina da 15 milioni di dollari del Robert Mondavi Institute per la University of California Davis: una struttura hi-tech destinata alla ricerca di settore, e un probabile modello per le cantine del futuro. La cantina fa parte di un più ampio complesso universitario, costato 40 milioni di dollari, destinato agli studi in Scienze dell’alimentazione ed enologia.
RICERCA ECO-SOSTENIBILE - La cantina – livello platino per efficienza energetica secondo la classifica Leed (Leadership in Energy and Environmental Design) – sarà autosufficiente dal punto di vista elettrico grazie all’energia solare, e utilizzerà l’acqua piovana nelle operazioni di vinificazione (filtrata e trattata, fino a 10 volte). Da febbraio, infine, sarà operativo un sistema che neutralizzerà dell’anidride carbonica rilasciata in fase di fermentazione, convertendola in carbonato di calcio.
LE NUOVE TECNOLOGIE - L’edificio è dotato di una strumentazione all’avanguardia, tra cui 152 vasche da 200 litri (con sensori che misurano caratteristiche del liquido, come la concentrazione di zuccheri, ogni 15 minuti) controllate con il primo sistema di fermentazione wireless, secondo Decanter.com. Confrontando simultaneamente il comportamento di uve diverse (per biotipo, condizioni pedoclimatiche, ecc.) in fase di vinificazione, i ricercatori possono esplorare nuovi aspetti del legame tra viticoltura e cantina.
GLI ESITI DEL FOUND RAISING - Il progetto e la realizzazione della struttura, durati 5 anni, sono stati finanziati unicamente con donazioni private all’università, soprattutto da parte di celebrità e di personaggi del mondo del vino (Robert Mondavi, Jess Jackson, Barbara Banke, Jerry Lohr, Rone Diane Miller di Silverado). Il Mondavi Institute for Wine and Food Science è stato fondato da Robert Mondavi, con una donazione personale di 25 milioni di dollari.