Food

Food

La Molina: nuovo stabilimento a forma di… pralina

7 Dicembre 2012 Emanuele Pellucci
A vederla da fuori sembra una grande pralina da mangiarsi con gli occhi. A forma pentagonale, con una copertura a volta color cioccolata, è la struttura giusta per ospitare una delle cioccolaterie artigianali più famose d’Italia. E’ qui, a Quarrata (Prato), centro noto per i suoi mobilifici, che La Molina ha inaugurato nei giorni scorsi la sua nuova sede. OGNI GENERE DI CIOCCOLATO - A distanza di dieci anni dalla fondazione, nata per iniziativa dei fratelli maestri cioccolatai Massimiliano e Riccardo Lunardi, ai quali si sono aggiunti in società Riccardo Fattori, artista e designer, ed Elisabetta Cafissi, già imprenditrice tessile di successo, l’azienda si è trasferita nella nuova sede a forma di pralina. All’interno, il grande laboratorio a vista (e visitabile), dove viene preparato ogni genere di cioccolato: praline, tavolette, napolitains, creme spalmabili e altre specialità a base di cacao selezionato proveniente da Madagascar, Messico, Ecuador, Venezuela e Ghana. Non mancano naturalmente i cioccolatini al vino, dal Chianti al Brunello di Montalcino e al Vinsanto. UN'AZIENDA IN CRESCITA - Nonostante l’impronta artigianale, La Molina è presente con il suo cioccolato di alta gamma nei migliori locali in Italia e all’estero. A Londra, ad esempio, Fortnum & Mason, negozio cult per l’alta gastronomia, ha l’esclusiva per la vendita dei cioccolatini made in Quarrata. “La nostra è una realtà in continua espansione”, ha spiegato Elisabetta Cafissi in occasione dell’inaugurazione della nuova suggestiva sede, “come testimoniano i dati relativi al fatturato, che registra una crescita negli ultimi due anni del 15% annuo, con nuovi mercati di esportazione come l’Asia e i Paesi arabi. FRA I GOLOSI ITALIANI VINCE LA QUALITA' - In Italia il consumo di cioccolato, seppure in crescita e con un volume d’affari di circa 3,5 miliardi di euro, non è altissimo; in Gran Bretagna, ad esempio, il consumo medio pro-capite è di 9,5 kg contro gli 8,7 della Germania e i 4,4 del nostro Paese. “E’ questo un dato”, dice Cafissi, “interpretabile come una scelta del consumatore di contenere la quantità per dare spazio a una maggiore qualità che, ovviamente, equivale a prezzi più alti”.

Food

Viaggio nella materia prima (6): l’aspetto regale del fagiano

Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)

Leggi tutto

Non solo aglio e cipolla: la mappa degli arricchitori

Con questo termine intendiamo quegli ingredienti che, pur non essendo principali, rendono […]

Leggi tutto

Formaggi d’Italia: le versioni di nicchia del Parmigiano Reggiano

Un prodotto dell’artigianato italiano che tutto il mondo ci invidia: 4 milioni […]

Leggi tutto

Viaggio nella materia prima (6): la doppia anima della scarola

Questa verdura dai molteplici utilizzi è ottima sia preparata in insalata (la […]

Leggi tutto

Formaggi d’Italia: pecorino di Norcia, eccellenza orgogliosamente umbra  

Una nicchia della Valnerina, in provincia di Perugia, frutto del latte di […]

Leggi tutto

Ok, la temperatura è giusta!

Dall’acqua al vino, passando per gli spirits: ogni bevanda deve essere servita […]

Leggi tutto

Non solo vino. Sommelier per tutti i gusti – III puntata

Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)

Leggi tutto

Formaggi d’Italia: la gustosa versatilità del Monte Veronese

Dop dal 1996, viene prodotto in Lessinia e si declina in una […]

Leggi tutto

Formaggi d’Italia: burrata di Andria, fiore all’occhiello della produzione pugliese

È uno dei latticini più golosi, dal cuore morbidissimo di mozzarella sfilacciata […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati