Dopo aver analizzato i mercati di Usa, Inghilterra, Germania e Canada, oggi rivolgiamo lo sguardo a Oriente. La Cina, quinto importatore del mondo, continua a galoppare, con un incremento dell’import 2012 del +26,7%. Il sesto importatore mondiale, il Giappone, pur rappresentando un mercato aperto da lustri all’import, evidenzia una crescita di spicco assoluto (+34,5%).
CINA:ARGENTINA E CILE AVANZANO - La forte dinamica cinese, al di là di alcuni spunti specifici, come quello vistoso dell'Argentina (+57%), del Cile (+53%) e quelli di Stati Uniti e Nuova Zelanda (attorno al +42-43%), non evidenzia, tuttavia, spostamenti significativi nelle quote di mercato. La Francia, con un +23,9%, continua a esercitare una leadership schiacciante, che arriva al 50,6% dell’import totale. L’unica modifica di qualche peso recata dal 2012 riguarda il secondo fornitore, l’Australia. Con un +16,4%, essa infatti continua a mostrare arretramenti di quota, fino al 14% del 2012. Seguono, al terzo e quarto posto, Cile e Spagna, stabili, rispettivamente, al 9,3% e al 7,5%. Su questo mercato l’Italia è al quinto posto.
GIAPPONE: L'ITALIA È SECONDA - Come in Cina, la leadership del mercato appartiene alla Francia, che mette a segno uno spunto del +31,7% e, soprattutto, conserva con largo margine la maggioranza assoluta su questo mercato (52,1%). C’è da dire, tuttavia, che qui l’Italia non “annega” come in Cina nel gruppo degli inseguitori, ma si pone al secondo posto, con un +32,3% e una quota pari al 14,2%, stabilizzata rispetto a quelle degli anni precedenti. Spiccano piuttosto gli aumenti di Cile e Spagna, al terzo e quarto posto, con spunti espansivi attorno al +50% che confermano il costante aumento delle loro quote, pari rispettivamente al 9,8% e al 7,4%. Di scarso rilievo gli spostamenti fra le posizioni più arretrate (Stati Uniti, Australia ecc…).