Degustazioni

La cena “dei cipressi” (1 km di tavolata) per celebrare i 30 anni della Doc Bolgheri

12 Settembre 2024 Alessandro Torcoli
La cena “dei cipressi” (1 km di tavolata) per celebrare i 30 anni della Doc Bolgheri

Lungo il leggendario viale di carducciana memoria 1.200 commensali hanno partecipato a una cena straordinaria, con ampia scelta di vini-mito alla carta. Nel pomeriggio l’assaggio en primeur del Superiore 2022, annata che ha dato buoni risultati nonostante l’iniziale siccità

A chi opera nel settore non è certamente sfuggita, considerata l’eco mediatica, la straordinaria tavolata lungo il viale dei cipressi “alti e schietti” di Bolgheri, la sera del 4 settembre. Il meteo ha graziato l’organizzazione, con l’emozione dei fulmini all’orizzonte. E i 1.200 ospiti – incluso chi scrive – si sono goduti una cena memorabile, caratterizzata da una carta dei sogni, dalla quale si è potuto scegliere liberamente tra 4 Bolgheri Bianco, 25 Bolgheri Rosso, 32 Bolgheri Superiore e Bolgheri Sassicaia, 37 vini da annate storiche. I vini più storici in lista erano Sassicaia 1995, Grattamacco e Ornellaia entrambi del 1998, quest’ultimo di freschezza e piacevolezza memorabili.

Genio organizzativo

Vale la pena lasciare agli annali i numeri dietro a una serata del genere. Per i 1.200 ospiti è stato elegantemente apparecchiato un tavolo lungo 1,07 km; sono stati utilizzati 3.600 calici, per 4.000 bottiglie a disposizione; 160 sommelier si sono occupati del servizio, oltre a 320 persone dello staff di servizio, tra “sala” e cucine, oltre a 45 addetti alla sicurezza. Il banqueting è stato affidato a Guido Guidi di Firenze.
Questo il menu, misurato e servito al meglio, per tempistica e temperature: crema fresca di piselli con erbette e briciole di pane; paccheri al ragù di cinghiale maremmano; ombrina alla bolgherese; gelato di crema con mirtilli e mandorle.

cena dei Cipressi Bolgheri
La presidente del Consorzio Albiera Antinori (al centro), con le vicepresidenti Cinzia Merli (Le Macchiole), a sinistra, e Priscilla Incisa della Rocchetta (Tenuta San Guido) © L. Vukaj

Un’adunata di celebrità

Per gli amanti del lato mondano, alla serata hanno partecipato molte autorità e celebrities. Tra le prime il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani; tra le seconde lo chef Carlo Cracco, il rapper Guè Pequeno.

I 30 anni della Doc

La “cena dei mille”, o forse sarebbe meglio chiamarla “dei cipressi” dato che altri si cimentano in lunghe tavolate (i 10 settembre un’altra a Parma, ad esempio), ma nessuno a San Guido con l’eco carducciana che ne consegue, è alla sua seconda edizione (la prima risale al 2021). In questo caso ha coinciso con una ricorrenza particolare, i 30 anni della felice Denominazione, che in un tempo relativamente breve, per i ritmi del vino, ha raggiunto risultati eclatanti in termini di prestigio internazionale e valore.
Oggi 74 aziende producono Bolgheri Doc su 1.350 ettari in un’area di 13 km lungo la costa per 7 di profondità e circa 7 milioni di bottiglie. Il Consorzio è nato nel gennaio 1995 a pochi mesi dalla nascita del disciplinare dei vini rossi a fine 1994. Nel 2014 ha ricevuto l’incarico di operare erga omnes, ovvero nei confronti di tutti i produttori, anche non soci.

L’annata 2022 del Bolgheri Superiore

La cena è stata preceduta da una degustazione, riservata a giornalisti e critici enologici, dell’annata 2022 di Bolgheri Superiore, che sarà disponibile sul mercato dal prossimo gennaio. «Il millesimo si può definire caldo, ma le piogge di fine agosto hanno restituito freschezza ad un frutto di piena maturità», ha commentato la presidente del Consorzio Albiera Antinori. L’assaggio dei 43 campioni (17 da vasca, botte o barrique e gli altri già in bottiglia) ha restituito un’immagine fedele delle condizioni descritte. Alcuni vini erano più caldi e succosi, altri più erbacei e sottili (per il modello Bolgheri, s’intende), secondo lo stile dei produttori. Solo in pochi casi abbiamo rilevato una sorta di indeterminatezza stilistica che, in un’annata come questa, porta a vini dicotomici, tra calore e frutto scuro da un lato, nota erbacea poco integrata dall’altro.

Foto di apertura: alla cena dei cipressi a Bolgheri erano presenti 1.200 persone © L. Vukaj

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