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La birra unisce gli italiani nel Report 2020 di Assobirra

22 Giugno 2021 Anna Rainoldi
La birra unisce gli italiani nel Report 2020 di Assobirra
Report 2020 Assobirra / foto: Elevate - Unsplash

Il Report 2020 di Assobirra analizza l’anno nero del Covid: calano la produzione, i consumi e l’export, ma la birra si conferma una bevanda molto amata dagli italiani (nonché la più bevuta). La ripresa sarà rapida, anche se servono aiuti concreti per l’horeca e le realtà più piccole.

Anche un settore florido e in espansione come quello brassicolo ha subito i contraccolpi della pandemia. Nel 2020 l’Italia ha visto un calo dei consumi di birra del -11,4% (18,7 milioni di ettolitri, contro i 21,2 milioni del 2019), anche procapite (31,5 litri, da 35,2). Non c’è da stupirsi: il solo settore horeca ha perso il -35% in un anno a causa delle ripetute chiusure. Le importazioni segnano il -15%, mentre l’export (-4,8%) subisce un calo “calmierato” grazie all’ingresso di nuovi mercati. Anche se i volumi esportati (3,3 milioni di ettolitri) confermano tra i principali Paesi importatori il Regno Unito (47,3%), gli Usa (7,3%) e l’Australia (7%).

Chi sta soffrendo di più

Insieme alle realtà produttive più piccole (con dati allarmanti a fine 2020), il settore che ha registrato perdite maggiori è senza dubbio l’horeca, in cui si stima una perdita di 20 mila posti di lavoro e 1,3 miliardi di euro solo nel primo semestre 2020. Dati che riflettono quelli dell’intera Europa, dove secondo The Brewers of Europe nel 2020 si sono persi nel settore dell’ospitalità oltre 800 mila posti di lavoro; in Ue la birra venduta in commercio ha subito un calo del -42%, passando da 126 milioni di ettolitri nel 2019 a 75 milioni. 

Il Report 2020 di Assobirra fotografa una filiera virtuosa

Il comparto produttivo della birra in Italia conta oltre 900 imprese e 115 mila occupati. Ogni persona occupata in produzione contribuisce a creare ben 31,4 posti di lavoro in tutta la filiera, che spazia dall’attività agricola ai trasporti, alla distribuzione, fino alla vendita finale e alla mescita in locali e ristoranti. Il tutto si traduce in un valore condiviso generato dalla birra in Italia che nel 2019 ammontava a 9,5 miliardi di euro; il 18% è concentrato nella produzione, il restante 78% fra distribuzione, vendita e consumo finale.

Il settore birra è strategico per l’intera economia italiana

Se la produzione si è contratta, passando dai 17,3 milioni di ettolitri del 2019 a 15,8, è pur vero che in 10 anni è cresciuta complessivamente del +23,4% (dai 12,8 milioni di ettolitri del 2010). Un settore così attivo rappresenta una ricchezza per il tessuto economico italiano e per l’industria agroalimentare; pertanto va supportato e valorizzato, perché possa tornare a crescere. «Ogni euro investito nel comparto birra diventa un moltiplicatore a sostegno di diversi ambiti dell’economia italiana», spiega Michele Cason, presidente di Assobirra. «Per questo chiediamo al Governo azioni rapide e concrete per aiutare la filiera».

Accise, iva agevolata, credito d’imposta: che cosa serve per ripartire

Fra le misure più urgenti per rilanciare il settore, l’associazione di categoria chiede una riduzione delle accise per assicurare una boccata d’ossigeno a tutta la filiera. L’iva agevolata per i birrifici artigianali fino al 2023, l’estensione dell’attuale regime forfettario per il pagamento delle accise (calcolate sul grado plato del mosto, più o meno proporzionale all’alcol della birra finita, nda) e la loro sospensione fino al 2022 sono fra le richieste avanzate al Governo. Insieme a un sostegno immediato all’horeca focalizzato sulla birra alla spina, «attraverso la concessione di un credito d’imposta di pochi centesimi a litro, ma destinato direttamente ai punti di consumo», spiega Alfredo Pratolongo, vicepresidente di Assobirra.

Nel 2021 si riparte, nel nome della convivialità

Cosa ci attende nel 2021? «Il mercato è estremamente volatile a causa di questo scenario di incertezza, che cambia ogni settimana», precisa Cason. E conclude: «Il comparto birra ha reagito già l’estate scorsa, ed è sicuramente fra i settori che ora reagirà meglio e più rapidamente di altri. Questo anche grazie all’immagine del prodotto, che è profondamente mutata negli anni. Oggi la birra non è solo una bevanda, ma un simbolo di convivialità e condivisione, di emozioni che sono mancate negli ultimi tempi».

Foto di apertura © Elevate – Unsplash

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