La storia e la genesi del lievito siciliano per la vinificazione Nda21, selezionato dall’unità operativa di biotecnologia dell’Istituto regionale vini e oli di Sicilia (Irvos) ora è anche su Plos One, una delle più importanti riviste di biologia del mondo con il titolo “Biodiversity of Indigenous Saccharomyces Populations from Old Wineries of South-Eastern Sicily (Italy): Preservation and Economic Potential”.
LA SELEZIONE TRA ROSOLINI, ISPICA E PACHINO - La particolarità sta nel fatto che il lievito è stato selezionato nei palmenti del triangolo d’eccellenza del Nero d’Avola, tra Rosolini, Ispica e Pachino. In queste antiche e tradizionali strutture per la vinificazione il lievito si è formato in seguito a incroci e selezioni di famiglie che da sempre hanno popolato quegli ambienti, risultando il migliore per la sua eccezionale resistenza, tanto da riuscire a evitare il temuto blocco della fermentazione.
MASSIMA ESALTAZIONE AROMATICA - Altra caratteristica è che l’Nda21 esalta al massimo l’aroma dell’uva e permette la creazione di vini veramente diversi in grado di affermare la vera identità vitivinicola dell'isola. Per questo Daniele Oliva, responsabile della ricerca e della selezione del lievito sostiene che «Salvaguardare l’ambiente dei palmenti è centrale per l’identità del vino siciliano e per la biodiversità in generale che fa la ricchezza del vino stesso. La pubblicazione su Plos One ci ha dato ulteriormente ragione».