Le autorità sanitarie del Canada hanno autorizzato l’impiego di un ceppo di lievito malolattico geneticamente modificato. Conosciuto con il nome commerciale ML01, è stato messo a punto dall’Università della British Columbia. Le modificazioni apportate permettono di modulare la fermentazione malolattica e prevenire la produzione di amine biogene, sostanze che a certe condizioni, possono provocare mal di testa, allergie, palpitazioni. Disponibile dal 2006 è stato approvato da Health Canada per uso commerciale, attualmente è legale anche negli Stati Uniti in Sud Africa. A differenza dell'Unione Europea, le norme statunitensi e canadesi non prevedono l’indicazione della presenza di ingredienti geneticamente modificati in etichetta. In Sicilia recentemente, durante un convegno indetto dall’Istituto Regionale della Vite e del Vino sulla microbiologia e vini del futuro, la scelta di non utilizzare lieviti modificati era stata ribadita perché considerata qualificante del vino stesso.