Scerò. Ambèli. Fengàri, Pràstico. In Calabria ci sono vini che parlano greco, così come fanno gli anziani o i raffinati cultori di storia e tradizioni della Bovesìa, la porzione più meridionale della regione, in provincia di Reggio, stretta fra Jonio e Aspromonte. Nel borgo antichissimo di Bova, a circa 800 metri sul livello del mare, ha sede l’omonima Cantina, che per vocazione valorizza vitigni autoctoni. È una cooperativa che dispone di vigneti propri (circa 16 ettari), situati quasi tutti in montagna. A Palizzi Marina, invece, opera l’Azienda vitivinicola di Antonino Pichilli che il vino ama chiamarlo Crasì. L’Area Grecanica, che si sviluppa attorno alla fiumara dell’Amendolea, ha un fascino particolare e consente un suggestivo tuffo nella storia. Un altro mondo, lunare, silenzioso, lontano dallo smog e dallo stress metropolitani. A Bova, Condofùri, Roccaforte del Greco e Roghùdi, oltre all’idioma di Dante e Manzoni si usa quello ellenofono, anche per indicare le vie. La minoranza linguistica della Bovesìa parla una forma di greco, che però si trascrive in caratteri latini. Il sito ufficiale del Comune di Bova ti saluta così: “Calòs irtete stin Chòra”. Non vi impressionate: significa solo benvenuto a Bova. Le bottiglie della Cantina di Bova sul retro presentano anche una descrizione in grecanico. Ambèli, che vuol dire vigna o anche pergolato, è un rosso Igt Palizzi, ottenuto da vitigno Calabrese vinificato in purezza. Lo Scerò, che significa duro, forte, è un altro Igt Palizzi: stesso autoctono, macerazione sulle bucce portata a 14 giorni, maturazione di 3 mesi in acciaio e di 10 in barrique, affinamento di 10 mesi in bottiglia. Il colore rosso rubino diventa più intenso, il profumo speziato, il sapore più asciutto. Fengàri, la romantica luna, è un bianco, Igt Calabria. Nasce da un uvaggio di vitigni autoctoni: Greco bianco e il rarissimo Guardavalle (rispettivamente 40 e 60%). Pràstico, rosso delle Cantine Pichilli, è un aggettivo che qualifica come eccellente il vino. Vinificazione contestuale di varietà antiche: Calabrese, Gaglioppo, Greco nero. Il microclima dell’area è unico: la quintessenza della dolcezza mediterranea. Del resto è questo l’esclusivo posto al mondo in cui si coltiva il bergamotto, agrume dalle essenze straordinarie e inimitabili. Bova (Vùa in greco di Calabria), con i suoi 500 abitanti, è un museo all’aperto. Qui, guardando la luna (fengàri) si può scoprire che il lembo meridionale dello Stivale fu greco di lingua, cultura e rito religioso per oltre mille anni ancora dopo la caduta dell’Impero Romano.