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Diventare storyteller del vino italiano in Cina

30 Giugno 2016 Civiltà del bere
Per conquistare il mercato internazionale impariamo a raccontare il nostro vino e i suoi punti di forza. Il presupposto è semplice: cambiare punto di vista. La maggioranza dei consumatori stranieri non conosce a fondo la varietà e la qualità dell'offerta vinicola italiana. Men che meno gli appassionati di vino in mercati emergenti come la Cina, in cui il vino francese presidia i consumi di fascia alta. Ice-Agenzia, con Unione Italiana Vini (Uiv) e Federvini, sono partiti da qui ha voluto fare di più. Obiettivo dichiarato del progetto a sei mani "Top Italia" è "incrementare il livello di conoscenza del consumatore cinese", formando dei veri e propri Storyteller (o Educator) del vino italiano attraverso brevi corsi per professionisti locali.

Corsi di formazione per "storyteller del vino"

Il primo di questi quattro eventi formativi si è svolto a Shanghai dal 24 al 26 giugno (nella sede della società Yishang Wine Business Consulting Co.). A tenere le lezioni frontali c'erano esperti locali del settore - Lau Wai Man Ronny di Hong Kong, Sophie Lui di Shanghai e Jerry Chen Cheng Yi di Guangzhou - mentre l'italiano Simone Semprini, coordinatore didattico delle sessioni, ha guidato le degustazioni.

I prossimi appuntamenti

I 20 professionisti partecipanti hanno potuto approfondire, in particolare, dieci denominazioni italiane: Asti, Barolo e Langhe per il Piemonte, Franciacorta e Prosecco, classici delle bollicine, il sempre più amato Amarone della Valpolicella, Montepulciano d’Abruzzo, Sicilia Doc e la Toscana del Chianti, Chianti Classico e Brunello di Montalcino. Ora si prosegue a Guangzhou (22-24 luglio), Pechino (26-28 agosto) e Chengdu (14-16 ottobre). I partecipanti di tutti i corsi riceveranno un diploma a novembre, presso l'Ambasciata italiana di Pechino, e saranno coinvolti in eventi di promozione nel Paese del Sol Levante.

Il vino italiano in Cina: qualche cifra

L'Italia è quinto esportatore di vino in Cina dopo Francia, Australia, Cile e Spagna, con una quota di mercato pari a 89,1 milioni di euro (2015), in netto incremento negli ultimi 2 anni (74,7 milioni di euro nel 2013, +19,3%), anche in quantità (+22,9%, da 21,9 a 26,9 milioni di litri). Il comparto dei vini in bottiglia, in particolare, vale 72 milioni di euro nel 2015 (59,3 milioni nel 2014). Dati Istat elaborati da Ice-Agenzia

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