Il vino italiano negli Usa continua a sorprendere. Secondo i dati aggiornati al primo trimestre 2011 dell’ItalianWine & Food Institute di New York (a metà maggio avevamo pubblicato quelli relativi al primo bimestre), crescere sempre di più il nostro export enologico verso il mercato americano. L’Italia ha registrato, infatti, un aumento del +28,7% in quantità, con 610.570 ettolitri di vino esportato, e del +27,1% in valore, corrispondente a 297.455.000 dollari, rispetto ai primi tre mesi del 2010, posizionandosi al primo posto nella classifica dei Paesi esportatori negli Stati Uniti e distanziando maggiormente i suoi diretti concorrenti. Come per esempio l’Australia, che si attesta su un -10,2% in quantità e un -8,7% in valore, e la Francia, che si deve accontentare di un +0,1% in quantità e di un +4,1% in valore.
Brillanti le performance dei nostri vini sfusi, soprattutto del Pinot grigio diretto in California, che hanno chiuso il primo bilancio trimestrale dell’anno con uno straordinario +358,4% in quantità e un +265,1% in valore (cioè 51.650 ettolitri e 8.263.000 dollari).
La classifica aggiornata si presenta così: l’Italia rimane al primo posto tra i Paesi esportatori di vino negli Stati Uniti, seguita da Australia, con 473.970 ettolitri per un valore di 121.166.000 dollari, Argentina (258.430 ettolitri e 67.977.000 dollari), Cile (245.590 ettolitri e 61.937.000 dollari), Francia (150.920 ettolitri e 131.173.000 dollari) e Spagna (131.880 ettolitri e 49.443.000 dollari). Quest’ultima nei primi tre mesi dell’anno ha fatto registrare un forte aumento del +73% in quantità ma, diversamente dall’Italia, non bilanciato da altrettanto in valore, con un +27,6%.