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Vino italiano in Russia: i prossimi scenari

15 Febbraio 2019 Civiltà del bere
Vino italiano in Russia: i prossimi scenari

Si beve vino italiano in Russia? Quasi un terzo dell’import enologico proviene dal Belpaese, ma la maggior parte delle bottiglie consumate sono prodotte localmente. I winelover russi amano le novità (e i fine wines): L’Agenzia Ice di Mosca ci racconta un mercato in evoluzione.

“Il settore degli alcolici occupa una posizione di rilievo nelle abitudini di consumo dei cittadini russi, considerando il mercato locale dei prodotti alimentari. E rappresenta una delle fonti più significative delle entrate erariali del Paese, dal momento che la vendita di alcolici – sia di produzione locale che di importazione – è soggetta ad accise“. Spiega Pier Paolo Celeste, direttore di Ice Agenzia a Mosca. Nello specifico, il 70% dell’alcool venduto (e bevuto) in Russia oggi è rappresentato dalla birra, mentre il vino si attesta al 10% delle vendite, poco più della vodka (7%).

Pier Paolo Celeste, direttore di Ice Agenzia a Mosca

Italia leader delle importazioni di vino in Russia

Circa l’80% del vino venduto nella Federazione Russa viene prodotto localmente, mentre il restante 20% è importato. Nel 2017 l’Italia è stato il primo Paese fornitore, con oltre 291 milioni di US$ di fatturato export (+40,22% rispetto al 2016) con una quota che arriva quasi al 30% del mercato. Secondo partner commerciale si conferma la Francia, con 181 milioni di US$ (+36,48%), seguita dalla Spagna con 164 milioni di US$ (+23,79%). Anche nei primi sei mesi del 2018 l’Italia ha confermato la sua leadership con 112 milioni di US$ di fatturato export e una quota di mercato pari al 25%. Seguono Francia (79 milioni di US$, 18% del mercato), e Spagna (68 milioni e una quota del 15%).

Il sostegno della Federazione Russa ai produttori locali

Ma quello russo è un mercato in ascesa o contrazione? “La crescita in volume del mercato e l’incremento del consumo di vino nella Federazione Russa dovrebbe continuare anche nel prossimo futuro”, spiega Celeste. “Il governo ha assicurato il suo sostegno ai produttori locali attraverso specifici programmi di finanziamento, finalizzati a favorire l’impianto di nuovi vitigni e all’aggiornamento del parco macchine per la vigna e la cantina”.

I russi amano i rossi

“Nel corso dell’ultimo decennio, e in particolare negli ultimi due anni, i produttori vinicoli italiani si sono rilanciati in Russia con entusiasmo, soprattutto proponendo prodotti che hanno saputo soddisfare le esigenze dei consumatori locali, sempre alla ricerca di novità“, puntualizza il direttore. Il 50% dei winelover russi preferisce il vino rosso, mentre spumanti e vini bianchi coprono rispettivamente il 25% e il 20% del consumo complessivo.

Per quanto concerne le fasce di prezzo, più della metà del mercato russo è occupato da vini di fascia media – un segmento dove i prodotti italiani hanno un ottimo posizionamento – mentre le etichette più cheap rappresentano poco meno del 40%. “I vini di fascia premium, seppur in crescita, rappresentano una quota minore del mercato della Federazione. Tuttavia, in questa fase, si rileva un significativo potenziale di crescita per i vini caratterizzati da buon rapporto qualità/prezzo”, conclude Celeste.

Le attività di Ice Agenzia per il vino italiano in Russia

Già a partire dall’anno scorso, l’ufficio di Mosca dell’Agenzia Ice ha raddoppiato la presenza italiana nell’ambito delle due maggiori fiere di settore che si svolgono nella Federazione Russa: Prodexpo (l’edizione 2019 si conclude proprio oggi, 15 febbraio) e World Food Moscow. Alla partecipazione fieristica è stato inoltre affiancato un piano di comunicazione b2c, con la creazione di un portale dedicato ai prodotti con denominazione di origine e indicazione geografica contenente le schede dettagliate di oltre 160 prodotti italiani del food & wine. Nel corso del 2019, l’attività di promozione dell’Agenzia Ice sarà estesa anche alla Gdo, con l’avvio di programmi di cooperazione con alcuni primari player locali finalizzati all’introduzione di nuove referenze “a scaffale”.

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