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Il mondo dell’olio in lutto per la morte di Marco Mugelli

30 Agosto 2011 Emanuele Pellucci
Il mondo dell’olio è in lutto per la prematura scomparsa di Marco Mugelli, 62 anni, toscano di San Casciano Val di Pesa (Firenze), uno dei massimi esperti del settore a livello internazionale. Una morte quasi improvvisa, seguita a una breve degenza in ospedale per quella che sembrava una banale infezione. Agronomo e produttore di Chianti Classico nella sua azienda Torre Bianca, Mugelli ha sempre rivolto le maggiori attenzioni al mondo dell’olivo e dell’olio, acquisendo nel tempo una capacità e un’esperienza che l’hanno portato a essere considerato il punto di riferimento del settore non solo in Toscana ma in Italia e successivamente nel mondo. Fondatore e animatore di molti organismi di categoria nonché di concorsi riservati agli extravergine italiani, Mugelli era anche presidente dall’Anapoo, l’associazione nazionale degli assaggiatori di oli extravergine d’oliva. D’altra parte, non c’era segmento della filiera nel quale non fosse esperto: natura dei terreni, cultivar, metodi di coltivazione, progettazione di macchinari per l’estrazione dell’olio, e altro ancora. Tutto in funzione della ricerca della qualità assoluta del prodotto: obiettivi molto spesso raggiunti, come dimostrano gli extravergine che in questi decenni ha portato al successo in Italia (Toscana, Sicilia, Sardegna e Puglia in particolare) e all’estero (Grecia, Spagna e California). Emblematico il successo che Marco Mugelli ha avuto in Spagna. Chiamato una decina d’anni fa da Carlos Falcó y Fernández de Córdoba, marchese di Griñón, celebre per essere riuscito a produrre vini di alta qualità in territori considerati non vocati nella zona di Toledo affidandosi alla consulenza di Emile Peynaud, non era riuscito a ottenere altrettanto dai 100 ettari di oliveto. Da qui la ricerca di un tecnico di valore, caduta appunto su Marco Mugelli, che sulle prime fu indeciso se accettare la scommessa. Alla fine fu sì. In breve, Mugelli progettò un nuovo frantoio con macchinari da lui perfezionati e prodotti dalla Alfa Laval di Sambuca in Toscana, frantoio da posizionare al centro della piantagione; fece raccogliere le olive a fine ottobre, con quasi due mesi di anticipo sulla tradizione spagnola; olive portate alla molitura nel giro di 2-3 ore dalla raccolta. Il risultato, nel 2002, fu un extravergine (Capillo del Fraile da varietà Picual, Arbequina e Manzanilla) come in Spagna nessuno era mai riuscito a fare. E proprio a Carlos Falcó, un signore di 77 anni che rappresenta l’aristocrazia nobiliare iberica, compresa quella del vino e dell’olio, i figli di Mugelli, Matteo e Marta, hanno chiesto un ricordo al termine della funzione funebre che si è svolta nella cappellina della fattoria in Chianti. Un ricordo commosso che ha strappato l’applauso alle centinaia di persone, amici, personaggi dell’agricoltura toscana e giornalisti, presenti tra i filari di Sangiovese e le amate piante di olivo di Terra Bianca.

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