L'altro bere

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Il Birrificio del Ducato il premio “Birra dell’anno 2011”

22 Marzo 2011 Civiltà del bere
Un mondo in continua evoluzione e crescita quello dei birrifici artigianali che anche quest’anno si sono contesi il primato nel concorso “Birra dell’Anno 2011” organizzato da Unionbirrai alla Fiera di Rimini lo scorso febbraio. Erano 82 i birrifici partecipanti e 386 le birre in gara suddivise in 20 differenti categorie, un notevole incremento rispetto all’edizione 2010 che segna un +46% dei produttori presenti e un +25% delle birre presentate. A trionfare quest’anno il Birrificio del Ducato di Roncole Verdi di Busseto (Parma), medaglia d’oro in quattro categorie, premiato in altre 5 categorie e vincitore del premio speciale “Birra dell’anno 2011” con la sua ViaEmilia. Una nuova conferma per un birrificio di qualità capace di conquistare anche giurie internazionali come quella dell’European Beer Star che li ha premiati nel 2008 e nel 2010. «Nonostante il mercato della birra artigianale e di carattere sia in costante e continuo aumento, in Italia le grandi trionfatrici sono sempre le chiare, più facili e bevibili, a discapito le birre speciali ancora considerate per “appassionati” a causa di una scarsa informazione a riguardo» ci dice Emanuele Aimi, responsabile commerciale del Birrificio del Ducato, che aggiunge «nel nostro Paese non si è ancora sviluppata una vera e propria cultura della birra». A insidiare il podio al Birricio del Ducato, alcuni “nomi storici” del movimento della birra artigianale italiana come Baladin, con 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo, e Birra del Borgo che si è guadagnata 3 vittorie, e nomi volti nuovi come il Piccolo Birrificio Clandestino di Livorno, il birrificio Foglie d’Erba di Forni di Sopra (Udine) e il Birrificio Rurale di Certosa di Pavia. Un amore che unisce un numero sempre maggiore di appassionati curiosi di sperimentare nuove idee e nuovi sapori. «Per rispondere alle richieste di un mercato in forte crescita bisogna affrontare un rinnovamento costante e continuo» ha sottolineato Stefano Negro, amministratore di Birra del Borgo. Birre affinate in barrique e birre che si sposano con il vino, aromatiche, al miele, alla frutta e chi più ne ha più ne metta, senza dimenticare che «in un periodo come questo in cui si avvicina l’estate la richiesta del consumatore si rivolge maggiormente verso birre fresche e leggere, non corpose e di carattere» dice Negri. Appare un mondo ancora dominato dalle chiare quello della birra. Un retaggio legato all’abitudine o anche una conseguenza che nasce dal problema del tasso alcolemico considerato da Baladin «il motore che tiene in vetta le birre a basso contenuto alcolico»?

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