In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia Veronafiere e Civiltà del bere presentano "I Pionieri del Made in Italy". Venerdì 8 aprile - ore 10.30, Sala Argento, Prenotazione obbligatoria.
Ne parlano tutti, si celebrano ovunque, stiamo parlando dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Lo faremo anche noi, ma a modo nostro: piuttosto che ripercorrere gli albori dell’enologia italiana, che di fatto nasceva proprio a fine Ottocento, con lo sviluppo delle scienze ampelografiche e con la nascita dei primi vini “scelti” dell’era contemporanea, come Barolo, Chianti e Brunello, rifletteremo sugli uomini del vero “miracolo vinicolo italiano”.
È infatti negli ultimi 40 anni che si sono affermati i nostri brand, le etichette che hanno portato l’Italia ai vertici del mercato globale rendendo lo stile italiano un sogno ammirato e ricercato dai palati più raffinati del pianeta. Nascevano negli anni Sessanta il mito del “Pinot grigio” che creava dal nulla una tipologia, si affermava il Brunello e il sogno della longevità dei nostri grandi rossi; il Barolo diventava un vino da collezione e disponibile in tutto il mondo; il Taurasi alzava il capo di un intero territorio, l’Irpinia. E ancora più di recente sorgeva la leggenda del Sassicaia, del bordolese made in Bolgheri che batteva i grandi Châteaux nei concorsi internazionali, e subito dopo del Tignanello, il cru che generò un’altra categoria, quella dei SuperTuscans, e del bordolese di Nipozzano...
Intanto, il misconosciuto Amarone diventava una celebrity, richiesta ovunque, e il nettare degli dei, ossia il Passito di Pantelleria conquistava tutti. E ancora, un uomo creava la più importante impresa viticola italiana, assicurandosi anche un piccolo paradiso in Virginia, Barboursville, dove si erge la villa che fu di Thomas Jefferson; un flying winemaker nato professionalmente a Orvieto diventava un simbolo del vino griffato, non solo italiano, e veniva chiamato “consigliere di cantina” da produttori francesi, israeliani ecc, mentre un altro umbro rendeva famosa una piccola regione nel cuore d’Italia. Tante storie piuttosto recenti, è vero, ma caratterizzate da eclatanti successi, da uno straordinario valore aggiunto che ha indubbiamente segnato il nostro presente di trionfo dagli Usa all’Asia.
Venerdì 8 aprile, alle 10.30 in Sala Argento, incontriamo alcuni protagonisti di questa bella storia, degustiamo i vini che hanno segnato una strada, 12 bench-marks dell’enologia italiana. Eccoli, in ordine alfabetico:
Marchesi AntinoriVino: Tignanello, Igt Toscana 2007
Presenta: Piero Antinori
Castello BanfiVino: Poggio all’Oro, Brunello di Montalcino Riserva Docg 2004
Presenta: Cristina Mariani-May
DonnafugataVino: Ben Ryé, Passito di Pantelleria Doc 2009
Presenta: José Rallo
FalescoVino: Montiano, Igt Lazio 2007
Presenta: Riccardo Cotarella
Marchesi de’ FrescobaldiVino: Mormoreto, Igt Toscana 2007
Presenta: Leonardo Frescobaldi
LungarottiVino: Rubesco Riserva Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg 2005
Presenta: Chiara Lungarotti
Masi AgricolaVino: Costasera Riserva, Amarone della Valpolicella Classico Doc 2005
Presenta: Sandro Boscaini
MastroberardinoVino: Radici, Taurasi Docg 2006
Presenta: Piero Mastroberardino
Pio CesareVino: Barolo Docg 2007
Presenta: Pio Boffa
Tenuta San GuidoVino: Sassicaia, Bolgheri Sassicaia Doc 2008
Presenta: Nicolò Incisa della Rocchetta
Santa MargheritaVino: Impronta del Fondatore Pinot grigio, Alto Adige Doc 2010
Presenta: Ettore Nicoletto
Casa Vinicola Zonin - Tenuta Ca’ Bolani Vino: Aquilis Sauvignon, Friuli Aquileia Doc 2009
Presenta: Gianni Zonin
Per informazioni: Tel 02.76.11.03.03 - e-mail torcoli@civiltadelbere.com