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Gustosissimo Sudafrica a Milano

22 Maggio 2013 Jessica Bordoni
Soprannominata Nazione Arcobaleno per il suo melting pot etnico e culturale, il Sudafrica esprime tutta la sua colorata varietà anche in ambito enogastronomico, con un mix di sapori sorprendenti e sempre più apprezzati a livello internazionale. L’occasione per scoprirli da vicino è stata la festa organizzata Milano il 21 maggio per il South Africa Day, la giornata nazionale che commemora la nascita della Repubblica nel 1994 dopo lunghi anni di Apartheid. DEMOCRAZIA ED ENOTURISMO  - Al ricevimento, di scena all’Istituto dei Ciechi di via Vivaio, c’erano il console generale Saul Kgomotso Molobi, l’ambasciatore Thenjiwe Ethel Mtintso e il direttore del South African Tourism Lance Littlefield, che sono intervenuti davanti ai numerosi ospiti ricordando gli importanti passi in avanti in termini di conquiste democratiche e proposte turistiche. Le numerose Wine Routes e le tante manifestazioni a carattere culinario (come l’Oyster Festival di Knysna o il Good Food & Wine Show di Cape Town) fanno oggi del Sudafrica una meta enogastronomica di successo. I VINI PROTAGONISTI DELLA SERATA - Durante la serata, sono state servite le etichette di Pongracz, Cantina di Stellenbosch, nella provincia di Western Cape, specializzata nella tradizione spumantistica dei Metodo Classico, e di Fleur Du Cap, grande realtà vinicola anch’essa della regione delle Stellenbosch Winelands, che produce vini rossi e bianchi fermi. Si comincia con il Brut Pongracz, 60 per cento Pinot noir e 40 Chardonnay: bollicine dal profumo molto fruttato e fresche in bocca. Poi spazio al Sauvignon Blanc e allo Chardonnay Fleur du Cap, quest’ultimo invecchiato per 6 mesi in barrique francese di sei differenti tipi di quercia. Si continua con i rossi: il Merlot invecchiato 12 mesi in barrique e il Syrah che resta in piccole botti per 18 mesi così come il Cabernet Sauvignon, tutti firmati Fleur du Cap. TANTE SPECIALITA' IN ASSAGGIO – Nel segno delle specialità locali anche le proposte culinarie, a cominciare dai celebri boerewors, salsicce di carne di manzo e maiale cucinate alla griglia fino a che non raggiungono un colore dorato e croccante (ma all’interno devono rimanere leggermente rosate). Sono state servite insieme agli spinaci e al pap, la caratteristica polenta bianca preparata con farina di mais che la tradizione impone di mangiare con le mani e per questo ha una consistenza piuttosto solida. Il sugo d’accompagnamento è la salsa chakalaka, a base di cipolla, aglio, peperoncino ma anche crauti e carote. TUTTO IL GUSTO DEL BUNNY CHOW - Da ricordare anche il Bunny Chow, una sorta di panino ripieno di carne di montone, agnello o pollo con fagioli, patatine fritte e salsa al curry. La ricetta è nata nella città di Durban, dove vivono molte persone di origini indiane, e prevede anche una versione vegetariana. All’evento milanese è stato preparato il Chicken Curry Bunny Chow e il Vegetarian Chickpea and Beans Bunny Chow, con ceci e fagioli al posto del pollo. Una festa con tanti sapori per la Nazione Arcobaleno, che anche in cucina ha saputo fare della sua multietnicità l’ingrediente giusto per una proposta di grande qualità. Per maggiori info c’è il South African Tourism: www.southafrica.net - info@turismosudafricano.com

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