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Gruppo Cevico, crescono fatturato ed export

4 Gennaio 2016 Civiltà del bere
Anche l'anno appena concluso si conferma positivo per il Gruppo Cevico. Il fatturato consolidato del gruppo cooperativo ha toccato quota 131,251 milioni di euro, registrando un incremento del +3% anche per il bilancio 2014/2015. Un segnale importante, in linea con il trend che da cinque anni ha visto crescere il fatturato del Gruppo Cevico di 38,5 milioni di euro. Novità significative anche nel comparto export, sempre più orientato all'imbottigliato rispetto allo sfuso.

I valori di un bilancio positivo

Con quest'ultimo bilancio 2014/2015 il patrimonio netto del gruppo è salito a 68,081 milioni di euro (+2,1%) e l'utile ammonta a 826.000 euro. L'export, invece, supera i 31 milioni di euro: aumenta del 50% il valore dell'imbottigliato e si riduce del -6% lo sfuso, anche a causa della contrazione dei prezzi di vendita. La promozione all'estero prosegue con efficacia: dopo due aperture in Giappone (a Tokio e Hiroshima) e altrettante in Corea, a Seul, quest’anno è stato inaugurato il quinto wine bar a marchio "Tot i de" in Cina, a Xiamen. Non è da meno il territorio nazionale: al termine dell'assemblea dei soci è stato annunciato per il 2016 il “Premio miglior carta dei vini dell’Emilia Romagna”, dedicato al ristorante con la carta dei vini maggiormente in grado di trasmettere i valori dell’enologia regionale.

Un modello cooperativo che funziona

I dati di bilancio presentati dal direttore amministrativo Massimo Gallina, con il direttore generale Lauro Giovannini, segnano il successo di questo modello cooperativo. il Gruppo Cevico associa oltre 5 mila viticoltori a conduzione diretta dei vigneti, per 7 mila ettari vitati e 1,3 milioni di quintali di uva lavorata. I marchi rappresentati sono 24, tra cui Cevico, Le Romagnole, Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Rocche Malatestiane, Sprint Distillery, Winex, Tenuta Masselina e Medici Ermete & Figli. L'imbottigliamento annuo supera i 630 mila ettolitri di vino.

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