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God save the wine. I trend 2019 del vino in Uk

1 Febbraio 2019 Emanuele Pellucci
God save the wine. I trend 2019 del vino in Uk

Il mercato anglosassone è sempre stato all’avanguardia per quanto riguarda le tendenze enoiche. Questo anche in considerazione del suo ruolo di Paese non produttore e pertanto non soggetto a condizionamenti di natura nazionalista. Questi sono i trend 2019 del vino in Uk a cui prestare attenzione.

Nel Regno Unito oltre a seguire gli sviluppi della Brexit, ma anche gli eventi legati alla Royal Family (con Kate e Meghan in dolce attesa, anche se intorno alla moglie di Harry corrono voci addirittura di un possibile e clamoroso divorzio!), c’è anche chi si chiede quali saranno le tendenze del settore vino nel corso del 2019.

Il Prosecco è sempre una superstar

In questa specie di gara a chi pronostica quali saranno i vini più richiesti dai consumatori del Regno Unito da qui a fine anno, farà piacere a noi italiani sapere che il Prosecco manterrà ancora il buon trend espresso negli ultimi anni. Ad affermarlo è la Majestic Wine, importante realtà con oltre 200 punti vendita nel Regno Unito. La società prevede che per le vendite di Prosecco “non ci sarà alcun rallentamento apparente”. La stessa Majestic conferma anche il grande interesse dei consumatori per i vini a base Chardonnay. Fa centro anche la promozione di etichette provenienti da aree meno conosciute dell’Est Europa. Anche il noto sito londinese di vendite on-line Bibendum si occupa dei vini del Belpaese, prevedendo per quest’anno una forte crescita per i prodotti da uve autoctone italiane.

La Tasmania è il nuovo Eldorado del vino

Piacciono i Crémant, bollicine alternative

Sempre in tema di bollicine, il MW Becky Hull, noto buyer del colosso Waitrose & Partners, ha di recente dichiarato che l’azienda prevede una sensibile crescita dei Crémant come alternativa agli Champagne. Da tenere d’occhio anche i vini della Tasmania. Di recente hanno ottenuto buona accoglienza tra i consumatori anche i vini provenienti da climi più freschi, come i canadesi e gli stessi inglesi.

Ci sarà il boom del vino vegano

Il 2019 dovrebbe vedere il successo dei vini vegani, sempre più ricercati anche da ristoranti e wine bar. Del resto un po’ ovunque, e non solo in Gran Bretagna, è aperto il dibattito sui concetti di vini naturali, biologici e biodinamici. Qualcuno attribuisce le difficoltà ad affermarsi definitivamente sul mercato di queste tipologie a quanto scrisse anni fa il giornalista, scrittore e poeta inglese Andrew Jefford: “Arriverà il giorno, come è stato per il divieto di fumare in pubblico o anche della fabbricazione dei veicoli ibridi, che ci chiederemo perché ci abbiamo messo tanto tempo”.

La Cité du Vin di Bordeaux

Cresce e crescerà il turismo del vino

Un ruolo di primo piano lo gioca sicuramente il turismo del vino, che si è diffuso in tutte le regioni vinicole del mondo. L’Organizzazione Mondiale del Turismo, collegata alle Nazioni Unite, ha calcolato che nel corso del 2017 il richiamo del turismo enogastronomico è stato il motivo principale per 600 mila viaggi. Sono stati addirittura 20 milioni i viaggi che avevano il turismo enogastronomico come motivazione secondaria. Un tipo di turismo che richiama notevoli investimenti, come dimostrano importanti strutture realizzate nel mondo negli ultimi anni. Pensiamo a la Cité du Vin di Bordeaux o al cubo d’Arenberg (nella fotodi apertura) a McLaren Vale nel sud dell’Australia.

E magari sceglieremo il vino in base al nostro Dna…

Se poi vogliamo andare nel futuribile, non mancano coloro che prevedono in un futuro prossimo un vino consigliato da un sommelier robot che analizzando il Dna del consumatore arriva ad esprimere poi le preferenze del soggetto stesso. Fantascienza? Staremo a vedere.

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