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Gli autoctoni calabresi sfidano il resto del mondo

19 Giugno 2013 Maria Cristina Beretta
Una competizione insolita tra vitigni autoctoni calabresi e prodotti di pregio dell’enologia nazionale e francese si è svolta sabato scorso nel Cirotano, in provincia di Crotone, negli spazi ristrutturati di Borgo Saverona. L’idea fa parte di un progetto complesso in cui rientra l’associazione Euvite, formata da 5 produttori di altrettante province calabresi, uniti dalla volontà di far crescere l’immagine della regione nel mondo e dall’essere vitivinicoltori e imbottigliatori, controllando l’intera filiera. LA RICERCA DI LIBRANDI - Precedentemente alla sfida sono stati presentati i risultati raggiunti dopo vent’anni di studi e di ricerche dell’azienda Librandi di Cirò Marina (Crotone) che hanno portato a ottenere i migliori cloni di Gaglioppo, vitigno rosso tipico calabrese, di Magliocco dolce, altro autoctono, e di Pecorello, questa volta a bacca bianca, per i quali è stata presentata ad aprile la richiesta di iscrizione all’albo. VINI A CONFRONTO - Il Mantonico di Statti di Lamezia Terme (Catanzaro) si è confrontato con lo Chardonnay della Borgogna Viré Clessé di Seguin-Manuel; l’Efeso di Librandi, sempre da uve Mantonico, con lo Chardonnay borgognone Corton-Charlemagne di Drouhin; il rosato Don Filì di Serracavallo di Bisignano (Cosenza) da Magliocco dolce con Pétal de Rose, un Côtes de Provence di Château la Tour de l’Eveque. Passando ai rossi, il gioco è stato tra il Gaglioppo del Duca San Felice di Librandi e il grand cru borgognone di Pinot nero Morey Saint Denis Les Chenevery di Domaine Alain Jeanniard; l’uvaggio tra Calabrese nero (o Nero d’Avola) e Nocera del vino Palizzi di Malaspina di Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) con un Châteauneuf du Pape Rouge di Domaine La Roquete; il Magliocco Basileus dei Poderi Marini di San Demetrio Corone (Cosenza) con il Barolo Bricco delle Viole di Vajra di Barolo (Cuneo), il Gaglioppo in purezza Batasarro di Statti con un uvaggio di rossi di Les Mures, un Côtes de Provence di Château de Roquefort e infine il Vigna Savuco di Serracavallo da uve Magliocco semi appassite, con l’Amarone della casa di Bepi dell’azienda Viviani di Mazzano di Negrar (Verona). I calabresi hanno dimostrato di aver stoffa, piacevolezza e grinta. Ora è tempo di  farsi conoscere.

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