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Friuli: sarà una vendemmia eccellente… se scamperemo alla grandine!

25 Luglio 2011 Civiltà del bere
La vendemmia 2011 nel vigneto Friuli inizierà in anticipo (grosso modo tra il 15 e il 20 agosto, ma forse anche un attimo prima: dipende dal meteo) rispetto a quella del 2010, ma in linea con quelle degli anni immediatamente precedenti. Quel che è più importante, calendario a parte, sarà una vendemmia buona come quantità ed eccellente sotto il profilo qualitativo. Sono queste le previsioni “realistiche, non ottimistiche” di Stefano Trinco, past president Assoenologi Friuli Venezia Giulia e Federdoc Fvg, oggi consigliere del Consorzio Friuli Grave, da sempre enologo dei vigneti Pittaro di Codroipo (Udine) e braccio destro dell’inossidabile Piero Pittaro. «A ridosso di Ferragosto, in pianura come in collina», spiega Trinco, «si raccoglieranno le uve per le basi spumante. A seguire, come sempre Chardonnay e Pinot grigio, e quindi Sauvignon, Friulano e le altre uve a bacca bianca». La quantità, secondo le stime dei tecnici, dovrebbe essere in linea con quella del 2010; «ma», precisa Trinco, «dovremo vedere quanto influiranno i nuovi impianti di Prosecco (1.200-1.300 ettari impiantati tra il 2009 e il 2010), con un disciplinare che ammette rese decisamente superiori a quelle cui siamo abituati». Per quanto riguarda la qualità, Trinco non ha dubbi: «È stata una annata ottimale, con la giusta qualità di sole, la giusta quantità di piogge: basta guardare le vigne in questi giorni, sono uno spettacolo. Chi ha seguito correttamente le istruzioni per la lotta guidata e ha eseguito correttamente i giusti trattamenti, ha una situazione sanitaria eccezionale. Sarà una vendemmia eccellente. Almeno per quanto riguarda i bianchi. Per i rossi è ancora presto per fare previsioni, tutto dipende da ciò che succederà in agosto a livello climatico... incrociamo le dita!». Le previsioni di Stefano Trinco sono state raccolte prima della grandinata che nella notte tra venerdì 22 e sabato 23 luglio ha creato gravi danni in una vasta porzione (400 ettari, un sesto della superficie vitata complessiva) del Collio goriziano. A breve vi daremo notizia della situazione post-grandinata.

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