Il Barolo di Serralunga d’Alba diventa per Fontanafredda lo strumento per veicolare una “nuova umanità” attraverso 10 etichette che, anno dopo anno, celebrano i sentimenti che hanno segnato le rinascite collettive. Si parte dalla Speranza, con il contributo dello scrittore Marco Missiroli e dell’illustratrice Elisa Talentino.
Un progetto di sostenibilità che va ben oltre la produzione enologica, per ispirare una “nuova umanità” fondata sui principi di condivisione e rispetto per il nostro pianeta e i suoi abitanti. È questo il senso del Rinascimento Verde promosso da Fontanafredda, Cantina portabandiera del Barolo e dei grandi vini delle Langhe che coltiva 120 ettari di vigneti certificati bio. «Abbiamo fatto una riflessione sul fatto che, in generale, la società contemporanea sta venendo spogliata dai valori metafisici e culturali, favorendo esclusivamente contenuti vuoti, volti a targhettizzare e spegnere la voglia di pensare, mettendoci l’uno contro l’altro», spiega il produttore Andrea Farinetti. «Da due anni la nostra nuova prospettiva si chiama Rinascimento Verde, che si propone di rimettere la Terra al centro delle scelte quotidiane e dei nostri pensieri. Ma una rinascita senza una nuova umanità non è auspicabile: servono nuovi sentimenti se vogliamo davvero cambiare il modo di agire».
La collezione Renaissance
E così nasce la collezione Renaissance: dieci etichette che vedranno la luce nel prossimo decennio, fino al 2032, per celebrare i dieci sentimenti che hanno segnato le rinascite collettive nella storia della civiltà. Il protagonista non poteva che essere il Barolo Serralunga d’Alba, esempio più unico che raro di menzione comunale ante litteram (compariva in etichetta già nel 1988, quando le MGA erano ben al di là da venire) e vino simbolo di Fontanafredda, che si trasforma nello strumento per interpretare il Rinascimento Verde. «Il progetto si propone di risvegliare lo spirito critico, grazie anche al contributo di grandi scrittori italiani che ogni anno analizzeranno un valore dando vita a una monografia e a una riflessione sull’importanza di quel sentimento, che sarà poi interpretato dall’abilità di illustratori rinomati».
Un nuovo Umanesimo che inizia con la Speranza
A distanza di 30 anni dall’uscita sul mercato della prima vendemmia, nel 2022 debutta il Barolo Serralunga d’Alba Renaissance 2018, ovvero il Barolo della Speranza. Floreale e balsamico, vibrante e fresco, ma anche etico: biologico e vegano. La cura del primo sentimento è stata affidata allo scrittore Marco Missiroli, che per l’occasione ha scritto la monografia intitolata 12, gli umani potrebbero chiamarla Speranza.
Ad occuparsi della parte grafica, invece, è stata chiamata Elisa Talentino, giovane e apprezzata illustratrice e pittrice piemontese, che ha dato a questo nobile sentimento le sembianze di una cocorita blu.
«Un nuovo Rinascimento non può prescindere da un nuovo Umanesimo», ricorda Andrea Farinetti. «Dalla speranza, passando per la fiducia, il coraggio, l’ottimismo, la tenacia, la fortuna, la riconoscenza, l’orgoglio e l’armonia per arrivare al godimento».
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Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 2/2022. AcquistaSei abbonato digitale o premium? Sfoglia la rivista o scarica il pdf
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