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Federvini prende posizione su Vinitaly 2020 a giugno

13 Marzo 2020 Civiltà del bere
Federvini prende posizione su Vinitaly 2020 a giugno

Anche Piero Mastroberardino, presidente di Federvini – gruppo Vini e dell’Istituto Grandi Marchi, invita Veronafiere a ripensare Vinitaly 2020: “Non ci sono le condizioni per assicurare agli espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale”.

“La professionalità e l’autorevolezza di Veronafiere vanno convogliate verso iniziative di rilancio del settore. Non ci sono le condizioni per assicurare agli espositori e ai partecipanti un evento di livello internazionale nel solco della storia di Vinitaly”. La presa di posizione di Piero Mastroberardino (in foto), alla guida del gruppo Vini di Federvini e dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, giunge al termine di un’ampia consultazione, tenendo conto della rilevanza che l’appuntamento di Vinitaly 2020 rappresenta per le aziende e per il settore vitivinicolo nazionale.

Vinitaly 2020 a giugno? Difficile trovare soluzioni a breve termine

L’invito rivolto a Veronafiere è di continuare la riflessione per ripensare l’evento in una modalità diversa, compatibile con il mutato scenario globale. Spiega la nota diffusa poco fa da Federvini: “Gli scenari che la diffusione del coronavirus COVID-19 sta ponendo sotto gli occhi di tutti rendono assai improbabile una soluzione a breve termine”. Sono interrotti i collegamenti internazionali, è inattiva la ristorazione, “canale di elezione per i nostri vini”, ed è molto difficile che possa essere riacquisita velocemente la disponibilità degli operatori esteri a venire in Italia nei prossimi mesi.

Serve una strategia di rilancio del comparto

Superato l’isolamento legato al contagio, sarà necessario ripartire con eventi di tipo istituzionale, che richiamino l’attenzione sul rilancio del comparto, allo scopo di superare le forti criticità in atto. “Sono convinto che potremo raccogliere, con Veronafiere, gli sforzi che il governo e il parlamento stanno compiendo in queste ore per il sostegno alle filiere del made in Italy”, conclude Mastroberardino.

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