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Fedagri lancia l’allarme: la produzione cala del -13%

11 Ottobre 2011 Jessica Bordoni
Calo in volume del -13%, con una produzione che scende a 40,6 milioni di ettolitri. È questo lo sconfortante bilancio previsto da Fedagri - Confcooperative per il vino italiano nel 2011. «Il calo quantitativo della vendemmia di quest’anno è preoccupante e rischia di esporre tutto il settore a fenomeni di contraffazione già largamente diffusi per altri prodotti agroalimentari italiani, e questo soprattutto in ambito internazionale dove la domanda è in continua crescita», ha spiegato il presidente del Settore vinicolo di Fedagri Adriano Orsi. «Temiamo inoltre che le nostre Case vinicole possano veder minata la loro competitività a causa dei maggiori costi che dovranno fronteggiare. Il minor prodotto conferito dai soci provocherà infatti un’incidenza dei costi di produzione sul confezionato superiore. Se a ciò aggiungiamo gli aumenti sui costi di fornitura derivanti dall’incremento dell’Iva al 21%, stimabili in circa 11 milioni di euro l’anno, è evidente come nonostante le Cantine producano vini di grande qualità, non riusciranno ad arrivare sul mercato con dei prodotti competitivi anche nel prezzo». A onor di cronaca, c’è da specificare che la riduzione in termini di produzione prevista per l’anno in corso è legata parzialmente a fattori meteorologici: eccessivo caldo e siccità hanno portato a rese più basse nelle regioni Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Sicilia; Lombardia e Alto Adige sono invece state penalizzate da importanti grandinate. Disastroso il dato della Sicilia, dove si nota una diminuzione ulteriore del -20% collegata all’adozione di misure di estirpazione e vendemmia verde. «A riguardo non possiamo che ribadire la nostra forte contrarietà a una politica miope che continua a dare sostegno alla non produzione», ha precisato lo stesso Orsi.

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