Le fave, facili da consumare e veloci da cucinare, danno gusto e colore al piatto. La pianta è rustica e preziosa perché arricchisce il terreno di azoto. Alcuni studi sottolineano il contenuto di sostanze protettrici delle cellule nervose.
Fave e pecorino è un binomio più che collaudato così come fave e pancetta, o salame e coppa. Sono stuzzichini naturali preparati con l’inoltrarsi della primavera e molto graditi da sempre.
Una storia che inizia nell’età del Bronzo
La fava fresca, però, offre molto di più. Fa parte dell’alimentazione umana dall’età del Bronzo, periodo che si colloca con lo sviluppo della civiltà egizia, che la utilizzava già in cucina. Anche i Greci la conoscevano bene e le attribuivano un legame con l’aldilà. Forse per quelle macchie nere sui fiori bianchi o perché Pitagora predicava che le anime dei morti trasmigravano proprio in questo legume. Una traccia del credo è rimasta con la preparazione di dolcetti a forma di fava per la commemorazione dei defunti.
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