Business

Business

Fare squadra e saper comunicare sono le regole per promuovere gli spumanti

25 Ottobre 2010 Monica Sommacampagna
Come comunicare e promuovere gli spumanti italiani, in particolare sui mercati internazionali? Il Forum Spumanti 2010 non poteva non affrontare un tema tanto attuale viste le recenti evoluzioni positive registrate nel comparto. La risposta da consorzi, enti ed operatori è stata univoca. In primis la necessità di fare squadra (e di organizzarla bene per ben comunicarla a un pubblico tanto selettivo come quello estero e ai mercati emergenti). Il primo a pronunciarsi a favore di un’intesa (e di uno sforzo) collettivo è stato Fulvio Brunetta, presidente della Consorzio Prosecco Doc, oggi impegnato in un’opera di consolidamento della comunicazione, a fronte di uno spumante che ha affermato la tipologia “secco” come “sparkling wine” italiano in America. Dal giornalista e scrittore Andrea Zanfi l’annuncio di un progetto formativo sul metodo italiano orientato alla crescita del mercato e di chi produce vino: puntare sull’origine, su un linguaggio chiaro e senza fronzoli ne costituiscono i presupposti. La comunicazione è indispensabile anche secondo Paolo Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg: «Abbiamo investito molto in campagne di comunicazione importanti a elevato impatto televisivo, oggi il tutto si è arenato e stiamo invece puntando sulle relazioni pubbliche. Di fatto, però, solo noi consorzi possiamo promuovere azioni che da sole molte aziende non riuscirebbero a portare avanti. L’Asti è lo spumante più conosciuto in Italia ma la sua immagine si è opacizzata nel nostro Paese. Dobbiamo innanzitutto farlo conoscere meglio a casa nostra». Fulvio Brunetta ha aggiunto come la strategia 2010 del Prosecco punti su pubblici specifici e su particolari momenti di consumo nell’“era di Internet”. Ricagno ha sottolineato come a conoscere le particolarità degli spumanti di casa nostra debbano essere innanzitutto i giovani, a partire da un’educazione orientata al bere di qualità e consapevolmente moderato. «L’educazione a bere vino deve partire dalle scuole, senza demonizzazioni», ha concluso.

Business

Feudi di San Gregorio: nuovo progetto vinicolo nel Parco archeologico di Pompei

Sarà un’azienda a conduzione interamente biologica, con una vigna “archeologica” che nel […]

Leggi tutto

L’evoluzione di Farina Wines in 3 etichette: Alessandro, Famiglia Farina e Mezzadro alla Fontana

La storica azienda della Valpolicella Classica presenta la sua nuova era con […]

Leggi tutto

Ultima, ma non per importanza, la sostenibilità sociale

È difficile da misurare per la complessità del fattore umano che ne […]

Leggi tutto

Debutta il nuovo progetto veronese di Marilisa Allegrini, anzi due

L’imprenditrice dà un’accelerata al suo percorso personale, dopo l’uscita dal gruppo di […]

Leggi tutto

Il vino che sarà: premium, low alcol e private label in Gdo per Pietro Rocchelli

Gli assortimenti nella Grande distribuzione organizzata si amplieranno e saranno più diversificati […]

Leggi tutto

Chianti Lovers & Rosso Morellino, avanti tutta nel 2025

Nonostante le sfide del mercato, entrambi i Consorzi si preparano ad affrontare […]

Leggi tutto

Vinitaly, i numeri e le attese dell’edizione 2025

Quattromila espositori e operatori in arrivo da 140 Paesi, con 1.200 top […]

Leggi tutto

Vini dolci e cucina d’autore: la sfida alle convenzioni di Maculan

La storica Cantina di Breganze ribalta il modello che li relega al […]

Leggi tutto

Monografia impatto: ultima, ma non per importanza la sostenibilità sociale.

Per favore Accedi per vedere questo contenuto. (Non sei registrato? Registrati!)

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati