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Il 2020 si chiude con un calo del -2,2% in valuta delle esportazioni enologiche mondiali, evidenziando una tenuta dei valori medi unitari. Ma è il mercato statunitense, il primo per noi, a soffrire di più in apertura d’anno, con il -37,2%.
Il superamento della presidenza Trump e i successivi segnali di riconciliazione nella controversia Boeing-Airbus recati dall’amministrazione Biden, con la sospensione per quattro mesi, decisa nel marzo scorso, dei dazi incrociati Usa-Ue, costituiscono motivi di speranza per il commercio internazionale. La tregua ha consentito intanto all’Italia di svincolare pro tempore una quota di circa 500 milioni di export alimentare su un mercato di enormi potenzialità come quello statunitense, il quale proprio nel corso di quest’anno dovrebbe ripartire, spinto da una accelerazione del Pil assai più forte della nostra.
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