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Esportiamo di più negli States, in Russia e in Cina

30 Ottobre 2010 Monica Sommacampagna
Come sta cambiando il mercato del vino? Ha fotografato la situazione Vasco Boatto, direttore del Cirve di Conegliano (Treviso) nel contesto del Forum Spumanti 2010 a Venezia, il 16 ottobre scorso. «Per l’Italia l’export nel 2009 ha raggiunto quota 3,5 miliardi di euro, assorbendo circa 20 milioni di ettolitri di vino», ha premesso Boatto. L’osservatorio economico di Veneto Agricoltura attesta che le esportazioni vinicole dal 2003 al 2009 in sei regioni chiave (Veneto, Piemonte, Toscana, Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia) sono passate da un valore di circa 800 milioni di euro a poco più di 1 miliardo per il Veneto, regione leader. Significativa anche la crescita in questo periodo per il Piemonte, che da poco più di 400 mila euro ha quasi duplicato la quota a valore dell'export. In generale i dati dell'Oiv del 2010 individuano alcune dinamiche di fondo per quanto riguarda il potenziale della produzione vinicola: nel 2009 l'Italia contava 840 metri/ha vitati (-1,91% rispetto al 2008) contro i 1.113 della Spagna (-4,46%) e gli 818 della Francia (-1,40%). La produzione di vino piazza al primo posto l'Italia tra sette Paesi competitor (Spagna, Francia, Stati Uniti, Argentina, Cile e Australia) con 47,7 milioni di ettolitri (+729%); segue la Francia che ha totalizzato 45,5 milioni di ettolitri, con un record di crescita rispetto al 2008 (+3.918%). «Il consumo di vino è stato in generale influenzato dalla situazione economica sfavorevole: nel 2009 nell'UE 15 è calato di 5,8 milioni di ettolitri (-4,6%), il calo ha interessato in particolare i Paesi produttori tradizionali», ha detto Vasco Boatto, «e le esportazioni sono diminuite».  Tra i principali Paesi consumatori nel confronto tra il periodo 1991-95 verso il 2009, in base a elaborazioni del Research Bmps su dati Nomisma e Oiv del 2010, spiccano la Cina, passata da 5,1 milioni di ettolitri a 13,3 (+160,8%) e il Canada, da 17,9 a 39,6 (+121,2%); mentre per Italia, Spagna e Francia, ad esempio, il trend è negativo. In particolare l’Italia è fanalino di coda con un consumo passato da 35,1 milioni di ettolitri a 24,5 (-30,2%), preceduta dalla Spagna, calata da 15,4 a 11,3 (-26,6%). Quanto alle importazioni di vino in volume, la banca dati Global Trade Atlas attesta che se al primo posto si confermano gli Stati Uniti con 6 milioni di ettolitri nel periodo gennaio-giugno 2010 (+03% rispetto al 2006), il Sudamerica, che è partito con un import limitato a circa 100 mila ettolitri, ha registrato tra 2009 e 2010 una crescita del 192,5%. Per l’Italia il principale paese di export è rappresentato dagli Stati Uniti che, dopo il picco negativo tra 2009 e 2010, ha recuperato parzialmente terreno. Nel primo semestre 2010 tra i Paesi dove l’Italia ha registrato un incremento significativo nelle esportazioni di vino spiccano la Russia (+68,7% a valore rispetto allo stesso periodo nel 2009) e la Cina (+90,5%), mercato su cui la Spagna sta puntando molto (+154,4%). Due trend sensibilmente confermati nelle quote a volume che vedono l’Italia al terzo posto come incremento (+56,3%) in Russia e al secondo in Cina (+109,6%).

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