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L’esercito delle bollicine italiane (Prosecco Doc über alles). I dati 2020 dell’Uiv

19 Maggio 2021 Jessica Bordoni
L’esercito delle bollicine italiane (Prosecco Doc über alles). I dati 2020 dell’Uiv

Il dossier dell’Osservatorio del Vino (Uiv) analizza la produzione 2020, che si attesta a 750,6 milioni di bottiglie complessive. I volumi maggiori arrivano dal Veneto, dove il Prosecco Doc tocca quota 417 milioni di bottiglie. Il Piemonte (con il Moscato) batte la Lombardia e Trentino. 

Quello delle bollicine è un trend mondiale inarrestabile e il nostro Paese non fa certo eccezione. Nel 2020 sono state prodotti 750,6 milioni di bottiglie di sparkling wines italiani, di cui 600 milioni a denominazione. Inutile dire che il Prosecco (Doc in primis) ha fatto la parte del leone con il 56% del totale imbottigliato, mentre l’80% delle altre denominazioni non supera i 2.000 ettolitri (1% del totale).

Un dossier completo a cura dell’Uiv

È quanto emerge, in estrema sintesi, dal Dossier Spumanti recentemente pubblicato sul Corriere Vinicolo, la testata di settore dell’Unione italiana vini. Il report, a cura del caporedattore Carlo Flamini, è stato elaborato a partire dai dati che l’Osservatorio del vino (Uiv) ha ricevuto direttamente dagli organismi di certificazione italiani. Accanto a un quadro d’insieme, nell’approfondimento vengono sviluppati dettagliati focus territoriali che evidenziano come la “febbre” delle bollicine colpisca di fatto tutte le nostre regioni, da nord a sud passando per il centro e le isole. 

La classifica regionale 

Torniamo alla cifra iniziale, 750,6 milioni di bottiglie. È il risultato di questa somma: 438 milioni di bottiglie di spumanti Doc (58%), di cui 417 milioni di Prosecco Doc + 182 milioni di spumanti Docg (24%) + 6 milioni di Igt (1%). Il resto è composto da prodotti generici e Vsq (vini spumanti di qualità), stimati attorno ai 107 milioni di pezzi. A livello regionale il Veneto batte tutti (grazie al Prosecco), con un volume pari a 528 milioni di bottiglie. Al secondo posto c’è il Piemonte (69 milioni, per il traino del Moscato), al terzo la Lombardia (21,3 milioni, con Franciacorta in pole position). Seguono il Trentino (le bollicine di montagna toccano i 12 milioni) e l’Emilia Romagna (8,8 milioni, di cui la metà Igt). Poi Friuli Venezia Giulia (1,3 milioni, dove torna il Prosecco Doc seguito dalla Ribolla spumantizzata) e Sicilia (1 milione). Le altre regioni dello Stivale hanno numeri inferiori a sei zeri.

Doc, Docg e Igt più performanti

Nella classifica delle denominazioni, invece, come già detto stravince il Prosecco Doc (417 milioni di bottiglie). Medaglia d’argento per il “cugino” più titolato, il Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg, che però non va oltre i 90 milioni. Per il terzo gradino del podio ci spostiamo in Piemonte con l’Asti Spumante Docg (54 milioni) e poi di nuovo in Veneto con l’Asolo Prosecco Docg che con i suoi 17,9 milioni di bottiglie supera il Franciacorta Docg, fermo a 16,6. Seguono il Trentodoc (9,3) e gli spumanti varietali piemontesi a base Moscato (4,7), anche in versione rosata Moscato più Brachetto (2,6). Nel mezzo, la produzione emiliana di Pignoletto Doc (2,7 milioni) e quella dell’Igt Vigneti delle Dolomiti (2,4).

Le altre produzioni sopra il mezzo milione di bottiglie

Altre sette tipologie riescono a raggiungere il milione di bottiglie: il Brachetto d’Aqui Docg (1,7), l’Igt Emilia (1,7), i varietali lombardi del Moscato (1,6), i millesimati bianchi piemontesi (1,6), l’Oltrepò Pavese Doc (1,1; la Docg invece non supera i 440.000 pezzi), l’Igt Rubicone (1,1) e infine i varietali piemontesi a base Pinot (1 milione). Interessante anche la gamma di spumanti che si attestano tra il mezzo milione e il milione di bottiglie. Sopra le 800 mila bottiglie troviamo il Piemonte Doc con la sua decina di tipologie, il Lessini Durello e la Ribolla Gialla friulana. Sopra i 700.000 esemplari, invece il Fior d’Arancio Spumante Colli Euganei Doc e l’Alta Langa Docg. Il Pinot grigio delle Venezie in versione spumante si fa largo con poco meno di 610.000 bottiglie. 

Foto in apertura © R. e P. Skitterians – Pixabay

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