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Enoturismo: spopolano le “wine experience”, meglio se fuori dal comune

16 Ottobre 2024 Anita Franzon
Enoturismo: spopolano le “wine experience”, meglio se fuori dal comune

Degustazioni, tour in cantina, vigne da scoprire a piedi o in bicicletta, vendemmia turistica, cooking class, mostre d’arte, musei ed eventi a tema sono solo alcune delle esperienze che il turismo del vino propone oggi.

Da segmento di nicchia ad attrazione per professionisti del settore o semplici curiosi, l’enoturismo è diventato un mezzo per scoprire la cultura, la storia e il patrimonio di una regione contribuendo al suo sviluppo economico e turistico. Oggi, però, chi si occupa di accoglienza in cantina si trova a dover soddisfare le richieste di un pubblico sempre più diversificato ed esigente che alle esperienze didattiche vuole affiancare momenti più inusuali.

Cosa dicono gli ultimi dati sul turismo del vino in Italia

Roberta Garibaldi lo chiama “l’effetto wow”. L’esperta di enoturismo, docente di Tourism management all’Università degli Studi di Bergamo e vicepresidente del Comitato turismo dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) sostiene che la proposta enoturistica andrebbe rimessa in discussione, questo perché i wine lover si aspettano qualcosa in più dal punto di vista emozionale. “Quasi il 60% degli italiani ritiene che le offerte delle attività organizzate in cantina siano troppo simili tra loro”, è quanto emerge dal Rapporto sul turismo enogastronomico stilato annualmente dalla stessa Garibaldi e incentrato sulle sfide in corso e quelle future del comparto della wine hospitality. Anche per l’Osservatorio enoturismo del Movimento turismo del vino, che insieme a Nomisma Wine Monitor ha scattato una fotografia dell’evoluzione del settore, le aziende dotate di un’offerta innovativa sono attualmente solo l’11%; prevalgono, invece, le piccole cantine con accoglienza familiare (39%).

Oltre alla solita visita con degustazione

La visita in vigna e in cantina seguita dalla degustazione dei vini prodotti dall’azienda vitivinicola sembra così essere diventata una proposta ormai superata in un settore che vuole rientrare a far parte non solo del turismo enogastronomico, ma anche di quello culturale, con abbinamenti che vanno oltre al classico connubio vino-cibo e si arricchiscono di momenti di convivialità accompagnati da arte, design, musica ed eventi di vario genere, a cui si può aggiungere l’elemento di relax e benessere a cui il vino è da molti associato. Le linee guida per l’esercizio dell’attività enoturistica che regolano il settore andando a definire quali attività rientrano in tale ambito consentono, infatti, tramite generici termini come “iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo” (compresa la vendemmia didattica) lo svolgimento di diverse attività purché siano rispettati i requisiti di carattere igienico-sanitario e di sicurezza.

Sfide e trend per migliorare l’esperienza di visita

Secondo quanto emerge dai report di settore sopra citati, le cantine aperte all’accoglienza dovrebbero differenziare le esperienze per prolungare la durata della vacanza enogastronomica e realizzare dei pacchetti su misura in base alle fasce d’età e alle tipologie di domanda tenendo conto del cambiamento climatico e dalle differenti abitudini di consumo delle nuove generazioni. È inoltre importante puntare sulla formazione e crescita degli addetti ai lavori e sul supporto della tecnologia per migliorare l’esperienza dei visitatori in loco, ma anche durante l’organizzazione del viaggio.

Esperienze fuori dal comune: soluzioni digitalizzate

La tecnologia svolge, dunque, un ruolo chiave per arricchire e rendere più coinvolgente la visita in cantina. App, interfacce interattive, esperienze immersive e realtà aumentata costituiscono il presente e il futuro dell’enoturismo. Da non sottovalutare sono, inoltre, le degustazioni on line e i tour digitali che raggiunsero il picco nel 2020 durante il lockdown per poi venire gradualmente abbandonati. Tuttavia, possono ancora rappresentare un approccio innovativo e diverso per chi non ha la possibilità di viaggiare oppure ama degustare da casa. Un esempio è il Digital Wine Tasting di Masi: un cofanetto composto da tre vini da stappare con la video degustazione di Raffaele Boscaini, sesta generazione alla guida del Gruppo Masi, cavatappi personalizzato, tovaglietta da degustazione, istruzioni per la preparazione dei vini e un invito per due persone per visitare la Cantina a un prezzo speciale.

Esperienze fuori dal comune: attività sportive e relax

L’associazione tra esperienze outdoor e vino, a cominciare da attività sportive e rilassanti immersi nel verde, è sempre più in voga: escursioni nei vigneti a piedi o in bicicletta, corsi di yoga o pilates in mezzo alle vigne, o addirittura l’organizzazione di eventi sportivi che coinvolgono un’intera regione vinicola aiutano nella percezione del consumo di vino abbinato a uno stile di vita sano e green. La Colombiera, azienda vinicola con relais a Castelnuovo Magra (La Spezia), nei Colli di Luni, tra le varie esperienze propone corsi di yoga in vigna per celebrare il benessere di corpo e mente.
È invece giunta alla 17esima edizione l’Ecomaratona del Chianti Classico con eventi collaterali che si tengono quest’anno tra il 18 e il 20 ottobre. C’è poi chi propone la vinoterapia: al Castello di Spessa, un’oasi di benessere e vino nel Collio goriziano, la Vinum SpA impiega le proprietà benefiche dei principi attivi dell’uva e dei suoi derivati come base di trattamenti e cosmetici.

Esperienze fuori dal comune: il pernottamento alternativo

Anche per non mettersi in viaggio dopo un wine tour con degustazione, sono sempre di più le aziende vitivinicole con camere annesse: a volte si può soggiornare nella stessa struttura della cantina, altre in un borgo che la circonda. C’è invece chi ha creato un relais o più informali strutture in legno in mezzo ai vigneti per offrire un’esperienza completa della vita di campagna. Cirelli, azienda agricola biologica ad Atri, Teramo, propone diversi modi fuori dal comune per entrare in contatto con i vini qui prodotti – attraverso lo yoga, per esempio, ma anche tramite eventi dedicati all’osservazione del cielo stellato, ma soprattutto un glamping nella natura tra il mare Adriatico e il Gran Sasso d’Italia. Sempre in Abruzzo, nella Tenuta Morganti si può dormire in una botte: le strutture sono alimentate a energia rinnovabile proveniente dai pannelli fotovoltaici posti sopra ciascuna botte.

Esperienze fuori dal comune: il vino è (anche) un gioco

Tra le modalità più originali per imparare a conoscere i vini alcune cantine hanno creato esperienze di degustazione ludiche: enigmi e puzzle da risolvere, quiz a premi e anche il gioco d’azzardo. Quest’ultima è una trovata della Piemontina, azienda di Sizzano, nell’Alto Piemonte, che per far conoscere le sue etichette organizza il Casinò del vino con degustazione alla cieca, fiches e tavolo con tappeto verde. Chi, invece, vuole visitare il territorio delle Langhe e dei suoi vini in un modo alternativo e adatto anche ai più giovani, può provare l’Escape Game tra i filari, un gioco che stimola la mente e l’intuito nella risoluzione di misteri e indovinelli. Se al gioco si preferisce l’avventura, nel Chianti è possibile inoltrarsi tra i boschi, le strade bianche e i filari a bordo di un fuoristrada con il Wine Safari proposto da Vallepicciola.

Esperienze fuori dal comune: in tutto il mondo

Ma di esperienze enoturistiche originali e, spesso, anche bizzarre è pieno il mondo. Come la degustazione in un bunker antiatomico con tanto di escape game a Château Siran, nell’area di Bordeaux. Nella patria dell’enoturismo, la California, non mancano proposte alternative come un assaggio di vini tra i cimeli cinematografici del regista Francis Ford Coppola, la cui cantina propone anche degustazioni abbinate a partite a bocce. In Texas, a Sandy Road Vineyard, l’assaggio dei vini avviene inerpicandosi su una casa sull’albero, così da poter osservare dall’alto le vigne della tenuta. Infine, in Oregon, si può salire sul Vintage Tour Bus, uno scuolabus degli anni ’40 finemente restaurato e che invece di fermarsi a scuola, fa tappa in diverse cantine della Willamette Valley.

Foto di apetura: l’enoturismo è oggi un mezzo per scoprire la cultura, la storia e il patrimonio di una regione © jindrabuzek-Pixabay

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