L’Italia sta perdendo il treno del Pinot grigio. Lo ha dichiarato con rammarico Emilio Pedron, ex amministratore delegato del Gruppo Italiano Vini, oggi consigliere e presidente del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella, commentando le vendite di questo vino bianco secondo i dati Nielsen USA Food and Liquor che rappresentano circa il 40% del mercato totale e
si riferiscono all’anno terminante a maggio 2011. “Rispetto a dieci anni fa, quando il Pinot grigio importato negli Stati Uniti era tutto italiano, oggi solo il 44% proviene dal nostro Paese, abbiamo perso una grande occasione…”. La visione di Pedron va rapportata a uno dei due ambiti in cui il vino bianco viene commercializzato: alla distribuzione moderna (off premise) registrata, appunto, dai dati Nielsen. “Oggi l’Italia commercializza Pinot grigio per una quota a volume di 338,9 milioni di dollari (+4% all’anno precedente) ma gli Stati Uniti hanno raggiunto i 258,2 con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente” commenta Susy Pozzi, marketing director del Gruppo Italiano Vini. Gli americani e, ha precisato Pedron, in particolare i californiani, hanno intuito prontamente le potenzialità di questo vitigno che giudica come quello “a maggior tasso di crescita nel mondo dopo lo Chardonnay e che oggi viene impiantato in zone del mondo con regole di coltivazione meno rigorose di quelle italiane”. Ma è lo stile italiano ad aver colpito gli Stati Uniti e i competitor americani o stranieri stanno cavalcando l’onda di Pinot grigio “non troppo dolci, non troppo alcolici, non troppo profumati, insomma, che si reggono sulla negazione di aspetti troppo marcati e puntano invece su una sorta di “delicatezza” gustativa” ci dice Susy Pozzi. Va ricordato naturalmente che un ulteriore importante ambito di mercato per il Pinot grigio oltre a quello della distribuzione moderna monitorato da Nielsen è costituito dal canale Horeca, che include anche il consumo a bicchiere: qui il bianco italiano si confronta in termini positivi per la sua freschezza e per i profumi discreti con altri competitor come gli Chardonnay e i vini neozelandesi. Attendiamo le stime da altre aziende leader per completare il quadro….