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È lunedì… pensiamo al weekend! In pullman si cerca la Vernaccia di Oristano

17 Giugno 2013 Elena Erlicher
Un viaggio in pullman per capire dove e come nasce la Vernaccia di Oristano, vino da meditazione e gioiello enologico della bassa valle del Tirso. Sabato 22 giugno si parte in gruppo da Cagliari, dal parcheggio difronte alla Basilica di Bonaria, "Alla scoperta della Vernaccia di Oristano". Prima tappa la cantina e fattoria didattica Famiglia Orro di Tramatza, condotta dal giovane Davide, che ha puntato tutto sulla Vernaccia e sui prodotti della tradizione contadina. Qui si degusta la Vernaccia in abbinamento alle specialità dell'Alto Oristanese, come olive pestate in oilo e finocchietto, lasagne agli asparagi selvatici e su casizolu (formaggio a pasta filata). Si prosegue poi per Cabras per il "tempio della Vernaccia", la storica Cantina Contini, che dal 1898 custodisce la tradizione e i segreti di questo vino. Tra le varie etichette, si può assaggiare l’Antico Gregori, cuvée di Vernacce vecchissime, custodite in piccole botti di castagno. Il costo del viaggio è di 75 euro a persona (i bambini al di sotto dei 12 anni hanno uno sconto del 20%). Per informazioni e prenotazioni: Le Strade del vino, Stefano Serci 345.0425133, Luigi Bottinelli 380.3258172, Vittorio Serra 348.7686323, mail enoturismo@lestradedelvino.com. PRODOTTI TIPICI - La bottarga si ottiene dall'essiccazione delle uova di muggine, un pesce molto abbondante nel Golfo di Oristano; si gusta come antipasto o grattugiata su primi piatti come condimento. Il pane carasau è a base di semola di grano duro, sale, lievito e acqua, la sua preparazione un tempo era un vero e proprio rito la cui laboriosità coinvolgeva almeno tre persone. Tra i formaggi, oltre ai pecorini e i caprini, si distingue il casizolu dalla caratteristica forma a pera, prodotto con latte vaccino di razza sarda-modicana. Le forme sono appese a coppie e lasciate stagionare da uno a 15 mesi. Tra i dolci, ci sono i mostaccioli a base di grano duro e il miele aromatizzato agli agrumi, al cardo selvatico, all’eucalipto, al corbezzolo, ecc. DOVE MANGIARE - Dato che il viaggio in pullman inizia e finisce a Cagliari, segnaliamo un ristorante nel cuore del capoluogo sardo, a pochi passi dal porto. La Trattoria Lillicu – in nome è un diminutivo dialettale del fondatore Raffaele – in via Sardegna 78 (tel. 070.65.29.70, cell. 328.20.47.760, www.lillicu.com), porta in tavola manicaretti della tradizione gastronomica sarda di terra ma soprattutto di mare. Dalla burrida cagliaritana all zuppa di frutti di mare, dagli spaghetti con le arselle ai ricci di mare, dai malloreddus con anguille all'aragosta, dagli arrosti di pesce alle fritture. Per i "carnivori" è da provare il mitico porceddu. DA VISITARE - E anche per quanto riguarda la visita, proponiamo un itinerario del centro di Cagliari. Città di origine fenicia-punica, ha ancora oggi imponenti resti romani, come l'Anfiteatro e la suggestiva Grotta della Vipera, sepoltura di un'antica matrona romana, ma sono le torri pisane del Trecento a caratterizzare il paesaggio della città, così come il Castello, per quattro secoli sede dei dominatori spagnoli. La Torre dell'Elefante e quella di San Pancrazio proteggono il Castello, cinto ancora oggi da alti bastioni che dominano la città e da cui si può ammirare il panorama. Castello è il quartiere storico per eccellenza, con le sue abitazioni arroccate sul colle e le stradine medievali. Il monumento più importante è la Cattedrale di Santa Maria (XII sec.), in stile romanico-pisano, è stata poi rifatta con aggiunte barocche. Di fianco alla Cattedrale si trovano il Palazzo Arcivescovile, l'antico Municipio, il Palazzo Viceregio e la Chiesa della Speranza. Un altro punto che concentra importanti siti storici è la piazza Arsenale che ospita la cittadella dei musei; nella contigua piazza Indipendenza si trova il Museo archeologico nazionale dove sono raccolti interessanti pezzi della civiltà preistorica sarda.

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